Nuovi
Municipi
Newsletter settimanale della Rete
del Nuovo Municipio
n. 176, 14 Maggio 2010
LA POLITICA DEI PICCOLI PASSI; RIVISITATA
«Sappiamo tutti che la cosa che più rende ardua l’uscita dalla Crisi (scritto con la maiuscola perché ormai è diventato un nome proprio) è la sua dimensione [...]. È strano, però, che solo pochi fino ad ora abbiano pensato ad aggirare questo scoglio ... mettendosi a pensare in piccolo piuttosto che in grande: se è proprio la loro scala globale che rende ... immodificabili gli assetti (o piuttosto gli squilibri) che hanno generato e ancora sostengono la Crisi, perché non provare ad aggirarli partendo dall’ambito locale, dal piccolo, dal basso?» Esordiva così l’ultimo numero di questa newsletter, che proseguiva additando l’esempio virtuoso di Canegrate dove la grande Crisi non ha fermato le piccole pratiche di buon governo locale. Nel riguardare l’articolo, ci siamo accorti però che quell’appello alla riduzione di scala poteva dare l’impressione di un approccio individualistico e rinunciatario, come se la soluzione di problemi globali dipendesse unicamente da moti di coscienza dei singoli la cui sommatoria, non si sa come, dovrebbe produrre conseguenze di scala planetaria; il che lo avrebbe inserito in quel mainstream di riflessioni e di proposte per cui il ritrarsi dalla sfera pubblica è un corollario indispensabile di quella “rivoluzione del cuore” che dovrebbe portarci tutti - ma ciascuno per conto proprio - a sfuggire alle grinfie della Crisi. É chiaro che le cose non stanno così: un problema pubblico si risolve pubblicamente, uno collettivo collettivamente; l’articolo, che si concludeva rievocando il mito di David e Golia, verteva appunto sulle dimensioni, non sull’ambito delle politiche, le quali come tali presuppongono un terreno e richiedono un’attività di tipo squisitamente sociale. L’esempio di Canegrate serviva appunto ad additare la possibilità, per gli Enti locali e le comunità in genere, di mettere in campo - malgrado e contro la Crisi - politiche pubbliche che, agendo sulla piccola scala, siano attendibili in termini di democrazia e di successo in termini di efficienza. Il passo ulteriore è chiaramente notare come i due obiettivi (democrazia ed efficienza) si implichino a vicenda, come non si possa ottenere l’uno senza perseguire l’altro; e come la piccola dimensione cooperativa - il pensare in termini di municipi collegati piuttosto che di Stati, di territori in rete piuttosto che di un generico ed inesistente Territorio - sia la chiave per attivare questa sinergia fra democrazia ed efficienza locali che, ad oggi, appare l’unica strada percorribile per togliere l’iniziale maiuscola a molte parole perniciose. È proprio questo passo aggiuntivo quello che vi proponiamo di compiere, insieme a noi, a partire dal Convegno torinese di oggi: un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'Umanità.
Approfondire la
democrazia come stile di vita: in queste ore un grande congresso in Argentina
Dalla crisi globale ed epocale della
politica si esce non già tornando indietro, ma piuttosto andando avanti: non
una restaurazione, dunque, ma un rinnovamento che trasformi la democrazia da
nominale in sostanziale, radicandola nella vita delle comunità come pratica
condivisa di autogoverno. Un congresso mondiale a Rosario traccia le rotte di questa
rivoluzione partecipativa.
Oggi a Torino i Comuni al tempo della
crisi
Se è vero che partecipare ha un costo, non
farlo ne ha uno ancor più elevato: in tempi come questi, dunque, la riscoperta
del senso aggettivale di "Comune" diventa da virtù necessità, e cerca
- senza paradossi - nella trasformazione attiva, piuttosto che nella difesa
passiva, la via maestra per uscire fortificata dalle crisi: un convegno dei Nuovi Municipi prova a disegnarne i percorsi.
Il 21 a Poitiers la VI Conferenza
Europa-America sulla democrazia partecipativa
Si interroga tanto sulle ragioni quanto
sulle condizioni della mobilitazione allargata dei cittadini questa conferenza internazionale che, nel numero e nella varietà dei
partecipanti, rinviene un criterio non solo quantitativo ma anche - e
precipuamente - qualitativo mediante il quale monitorare e valutare il successo
finale delle pratiche e delle politiche della partecipazione.
Il Nuovo Municipio "ci mette la
faccia"
Il web 2.0 non serve solo per far
chiacchiere o curiosare nelle case altrui, ma anche a dare visibilità e
capacità di interazione creativa a gruppi ed eventi che, senza di esso,
resterebbero confinati nelle nicchie anguste e sterilizzanti dell'incontro
casuale. Esattamente un anno fa, anche la Rete si è dotata di questo strumento:
venite a trovarci su FaceBook, c'è da sentirne (e da dirne) delle
belle.
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