Nuovi Municipi

Newsletter settimanale della Rete del Nuovo Municipio

n. 171, 9 Aprile 2010

www.nuovomunicipio.org

 

 

AD AREZZO VENERDÌ  PROSSIMO IL FUTURO DEL DECENTRAMENTO. E DEL NUOVO MUNICIPIO

Dopo la grande fortuna goduta nella seconda metà del Novecento, negli anni recenti il tema del decentramento amministrativo sembra subire un inarrestabile declino: segno certo, di questa disaffezione, il generale declassamento della discussione che lo concerne dal livello politico - che alla nascita gli competeva di diritto - a quello tecnico-procedurale o, semmai, semplicemente logistico. Si tratta di un processo culturale diffuso e strisciante che, nel corso del tempo, si è riflesso nelle disposizioni successive - emanate da Governi di ogni colore - volte a contenere l'autonomia tanto decisionale quanto finanziaria dell'istituzione decentrata, culminate (nell'art. 2 comma 29 della Finanziaria 2008) con l'abolizione dei Consigli Circoscrizionali per le città con meno di 100.000 abitanti - misura che, all'epoca, fu spudoratamente o maldestramente inserita nel pacchetto di norme per la «riduzione dei costi della politica». Benché con trend quantitativi - direi quasi "indici di gradimento" - di segno totalmente opposto, questa storia richiama per molti versi quella della partecipazione: malgrado la straordinaria crescita di visibilità del fenomeno anche qui, dopo un esordio fortemente politicizzato (in termini di radicamento locale della democrazia, di autogoverno delle comunità, di contenuti innovativi e alternativi dello "sviluppo"), abbiamo assistito ad una lenta ma inesorabile neutralizzazione tecnicistica di politiche e pratiche partecipative che soltanto da poco - e grazie anche al lavoro del Nuovo Municipio - comincia ad essere rimessa in discussione. Il parallelismo peraltro non si ferma qui e, a partire dalla menzione esplicita della partecipazione nelle stesse norme istitutive delle Circoscrizioni (L. 8/4/1976 n. 278 «sul decentramento e sulla partecipazione dei cittadini nella amministrazione del Comune» e Testo Unico per gli Enti Locali - Dlgs. 18/8/2000 n. 267, art. 17 comma 1 - che le definisce «organismi di partecipazione, di consultazione e di gestione di servizi di base»), procede fino al riconoscimento inoppugnabile di come - nel bene e nel male - proprio municipi, quartieri e circoscrizioni, epitomi fisiche del "governo di prossimità", siano stati per vari decenni le sedi designate dei processi partecipativi nel nostro Paese. La riflessione sulle sorti del decentramento nel nuovo - e meno amichevole - scenario normativo implica così, per forza di cose, una riflessione altrettanto seria sul futuro della partecipazione, sulle sedi in cui dovrà esser costruita e sulle forme che dovrà assumere per poter conseguire dignità e riconoscimento istituzionali. Prospettiva illuminante: in essa infatti l'abolizione delle circoscrizioni, che proprio ora giunge ad effetto in tutta Italia, invece che la chiusura di un'ennesima porta di accesso fra società e istituzione, può rappresentare l'apertura di una serie di opportunità per qualificare in termini partecipativi il decentramento e in termini di autogoverno locale la partecipazione, restituendo integralmente, ad entrambi gli estremi del nostro discorso, quella insostituibile valenza di progettualità politica di base nella quale erano venuti alla luce. Già la proposizione di questo taglio visuale binario costituisce, secondo noi, un primo risultato tangibile del convegno nazionale che il Nuovo Municipio, insieme a quel Comune, promuove ad Arezzo Venerdì prossimo (e il cui invito trovate sul nostro web): un avanzamento pratico più che teorico, perché consente non tanto di affinare categorie interpretative quanto di formulare una serie di suggerimenti operativi sul «che fare?» di decentramento e partecipazione - ciò in cui, in ultima analisi, risiede l'ubi consistam del Nuovo Municipio. Un percorso di costruzione dunque, prima ancora che di ripensamento e di riflessione, a cui vi invitiamo tutti, senza meno, a partecipare.

 

 

Che impresa! domani alla Città dell'Altra Economia
A conclusione del Corso di alta Formazione "Economia Solidale, innovazione tecnologica, condivisione dei saperi: strategie per un'altra economia", un incontro sulla valorizzazione della imprenditoria sociale prova a sfatare il mito della cronica improduttività delle economie alternative; che, guarda caso, rispondono alla crisi infinitamente meglio di quella convenzionale.

 

Local Solutions for Change: il dopo-Copenhagen parte da Perugia Mercoledì prossimo
Una Conferenza Internazionale per il Clima che nasce sotto il segno esattamente opposto rispetto a quella di Copenhagen: piuttosto che soluzioni verticistiche a problemi mondiali, essa cerca risposte corali in grado di trasformarsi, a partire dal basso, in strategie positive e condivise per la riconversione autosostenibile dello "sviluppo" - nel suo doppio passo tra locale e globale.

 

Si formano facilitatori da Giovedì a Modena
Se è vero che nessun processo partecipativo può essere guidato (e tanto meno previsto), c'è una figura senza dubbio in grado di agevolarlo, rimuovendo ostacoli formali che tendono a diventare sostanziali: è il facilitatore, unico autentico professionista della partecipazione; un corso del Comune di Modena ne forma un gruppo tecnicamente attrezzato.

 

Approfondire la democrazia come stile di vita: a Maggio un grande congresso in Argentina
Dalla crisi globale ed epocale della politica si esce non già tornando indietro, ma piuttosto andando avanti: non una restaurazione, dunque, ma un rinnovamento che trasformi la democrazia da nominale in sostanziale, radicandola nella vita delle comunità come pratica condivisa di autogoverno. Un congresso mondiale a Rosario traccia le rotte di questa rivoluzione partecipativa.

 

Il Nuovo Municipio "ci mette la faccia"
Il web 2.0 non serve solo per far chiacchiere o curiosare nelle case altrui, ma anche a dare visibilità e capacità di interazione creativa a gruppi ed eventi che, senza di esso, resterebbero confinati nelle nicchie anguste e sterilizzanti dell'incontro casuale. Esattamente un anno fa, anche la Rete si è dotata di questo strumento: venite a trovarci su FaceBook, c'è da sentirne (e da dirne) delle belle.

 

 

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