Nuovi
Municipi
Newsletter settimanale della Rete
del Nuovo Municipio
n. 170, 26 Marzo 2010
Fino a poco tempo fa, al 2008 per l'esattezza, l'orizzonte di una fine della crescita sembrava, ogni volta che ci si avvicinava, svanire in lontananza come una minacciosa chimera: catastrofi da gran tempo annunciate come l'esaurimento dei combustibili fossili o il riscaldamento globale, benché si stessero svolgendo proprio in quel momento e sotto i nostri occhi, erano comunque di scala talmente ampia da sfuggire alla percezione immediata, così che ognuno di noi aveva buon gioco nello spostarle sistematicamente su di uno sfondo privo di interesse - o quanto meno di urgenza. Nel 2008, invece, un fatto tutto sommato marginale - il dissesto di alcune grosse banche dovuto all'insolvenza cronica dei loro debitori - ha determinato un impressionante effetto zoom: la prospettiva ci si è improvvisamente parata davanti in tutta la sua consistenza e imminenza, ravvivando paure che credevamo rimosse e accendendone di nuove, quando meno quando più motivate. Da allora, malgrado gli sforzi soporiferi di sirene interessate o prezzolate, il tema di un cambiamento radicale negli stili di vita è salito sul proscenio, e non c'è giorno che qualche incidente all'apparenza insignificante non ce lo riporti alla mente. Di colpo, quella che prima era una rara virtù è diventata per tutti un'impellente necessità, mandando a carte quarantotto raffinati lavori di confezionamento d'aspettative e portando, senza ulteriore preavviso, il futuro dentro al cuore del presente.
Ci troviamo così, oggi, davanti
a un nuovo bivio: non più quello fra il riconoscimento doveroso e la
confortante rimozione di un orizzonte comunque pressante, ma quello fra una
scelta operativa coerente con la situazione conclamata ed uno stolido
prolungamento della follia collettiva che vi ci ha condotti. Qui la scelta
concerne non più la percezione ma la prassi; e la necessità deve ridiventare
virtù, esserne guidata verso un destino non più subito ma progettato, se non
vogliamo che le nostre opzioni e azioni, prive di coordinamento e di logica
interna, rimangano scomposti e isolati tentativi di rinviare l'inevitabile. È
questa la strada scelta dal Nuovo Municipio e dai Comuni (per l'appunto)
Virtuosi nel promuovere - per il quarto anno consecutivo - il Premio
dei "Comuni a 5 stelle", una rassegna di buone
pratiche locali che non si limita a rilevare e segnalare "casi"
commendevoli di gestione del territorio, dei rifiuti, di riduzione
dell'impronta ecologica, di promozione della mobilità sostenibile e di nuovi
stili di vita, ma ne valuta il peso, la lucidità e la connessità rispetto
all'obiettivo di una riconversione ecologica e solidale, fra locale e globale,
del modello di sviluppo. Si tratta quindi non tanto di un riconoscimento
attribuito a posteriori, quanto di un'opportunità offerta all'interconnessione
operativa fra le esperienze, alla loro contaminazione positiva, al loro
coordinamento in vista di un disegno comune; il cui contenuto, alla fine, non è
altro che quella stessa virtù. Ma già, come diceva l'antico, "la virtù è
premio a se stessa".
Come
misurare benessere e sostenibilità? Risposte e proposte a Roma il 7 Aprile
Malgrado le
apparenze, il tema degli indicatori di benessere (su cui
"Sbilanciamoci!" e il Nuovo Municipio lavorano da anni) ha
un'importanza tutt'altro che accademica: da esso dipende l'orientamento di
pratiche sociali e politiche pubbliche verso la comune rovina oppure verso la
sostenibilità. Un tavolo di studio e di lavoro ne presenta e ne discute lo "stato
dell'arte".
Local Solutions for
Change: il dopo-Copenhagen parte da Perugia il mese prossimo
Una Conferenza Internazionale per il Clima che nasce sotto il segno esattamente opposto
rispetto a quella di Copenhagen: piuttosto che soluzioni verticistiche a
problemi mondiali, essa cerca risposte corali in grado di trasformarsi, a
partire dal basso, in strategie positive e condivise per la riconversione
autosostenibile dello "sviluppo" - nel suo doppio passo tra locale e globale.
Il futuro del
decentramento e della partecipazione il 16 di Aprile ad Arezzo
Nel bene e nel male, quartieri e
circoscrizioni sono stati per vari decenni le sedi designate dei processi
partecipativi; la loro abolizione (per legge nelle città con meno di 100.000
abitanti) chiude ora un'esperienza ancora da valutare: è la fine di un ciclo o
una nuove chance? Se lo chiede (e prova a rispondere) un convegno nazionale co-promosso dal Nuovo Municipio.
Approfondire la
democrazia come stile di vita: a Maggio un grande congresso in Argentina
Dalla crisi globale ed epocale della politica
si esce non già tornando indietro, ma piuttosto andando avanti: non una
restaurazione, dunque, ma un rinnovamento che trasformi la democrazia da
nominale in sostanziale, radicandola nella vita delle comunità come pratica
condivisa di autogoverno. Un congresso mondiale a Rosario traccia le rotte di questa
rivoluzione partecipativa.
Il Nuovo Municipio "ci mette la
faccia"
Il web 2.0 non serve solo per far
chiacchiere o curiosare nelle case altrui, ma anche a dare visibilità e
capacità di interazione creativa a gruppi ed eventi che, senza di esso,
resterebbero confinati nelle nicchie anguste e sterilizzanti dell'incontro
casuale. Esattamente un anno fa, anche la Rete si è dotata di questo strumento:
venite a trovarci su FaceBook, c'è da sentirne (e da dirne) delle
belle.
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