Newsletter
settimanale della Rete del Nuovo Municipio
n. 161,
22 Gennaio 2010
È un vecchio assioma del pensiero critico quello
per cui, in una qualunque situazione data, risulta difficile quando non
impossibile distinguere la ragione dal torto, i "buoni" dai
"cattivi": una cosa, si sostiene, non è mai perfettamente giusta o
sbagliata, e talvolta le sfumature contano più delle grandi campiture. A questo
sensato laicismo della ragione, alla sua innata inclinazione al dubbio dobbiamo
forse quanto di buono è stato prodotto dalla riflessione filosofica e
scientifica moderna (fino all'impagabile "ma Dio non può volerlo!"
lanciato da Otto Hahn contro la prefigurazione delle terribili conseguenze del
suo stesso lavoro sulla fissione nucleare). Ci sono tuttavia cose nelle quali
risulta oltremodo difficile scorgere un fondo di ragionevolezza, figuriamoci
poi di bontà: una di queste è certamente l'istituzione, da parte (per sua
stessa ammissione) del ministro del Turismo in persona, di "Buoni vacanze"
destinati alle famiglie disagiate, nella convinzione che "anche chi ha un
piccolo reddito" - così recita lo spot televisivo - "merita una
grande vacanza". Non discutiamo
questo nobile assunto. Ma osserviamo che, in un'Italia devastata dalle crisi in
cui i cittadini - complici anche le dissennate politiche privatistiche avallate
dal Governo - trovano sempre più difficile accedere ai beni e ai servizi
primari, in un'Italia che vede minacciati i diritti fondamentali del cittadino,
del lavoro e dell'uomo, in un'Italia i cui Comuni sono obbligati a svendere se
stessi al miglior offerente per far quadrare provvisoriamente il bilancio, il
provvedimento suona ferocemente irridente, esattamente come il "dategli le
mie brioches" gettato da Maria Antonietta in faccia al popolo francese
affamato. Uno sfondone inammissibile, dunque; ma che ci dà la misura della
distanza che corre fra il Paese reale e l'immaginazione ideologica, demagogica
e paranoide dei politici di professione, ciascuno intento a coltivare un
proprio orticello fittizio senza curarsi minimamente di tutto quel che ne resta
fuori; e che ci istruisce sulla spudorata leggerezza con cui vengono utilizzate
le già scarse risorse finanziarie disponibili in questo Paese: che importano i
tagli ai servizi, alla sanità, alla previdenza, al welfare, all'istruzione,
alla ricerca, che importano gli assalti concertati e reiterati alla finanza e
alla democrazia locali, quando anche i meno abbienti fra noi possono andarsene
in vacanza? Ecco, sembra sia questa l'unica libertà reale che ci è rimasta:
quella di andarcene. Ma non lo faremo; perché, malgrado ogni lodevole laicismo,
lo vediamo tutti che questi Buoni non
sono buoni; e perché, a dispetto
degli stenti, abbiamo conservato quel minimo di forza morale, intellettuale e
politica necessario a farci distinguere con sicurezza i buoni dai cattivi.
Canegrate
partecipa: fai anche tu la tua proposta
È da pochissimo
on-line la versione 2.0 del sito web dedicato al Bilancio
Partecipativo del Comune di Canegrate,
poco più di 12000 abitanti in provincia di Milano, erede morale della grande
tradizione partecipativa di Pieve Emanuele; un processo che, quest'anno,
assegna alla gestione integrale da parte della cittadinanza la ragguardevole
somma di 100.000 euro.
Il suolo come risorsa non rinnovabile Martedì a Pavia
L'ecologismo - un po' naif ma profetico -
del "ragazzo della via Gluck" torna in Lombardia con un convegno che, finalmente, riconosce al territorio la sua
vera natura di patrimonio comune; e che si chiede prima di tutto che fare per
fermare il cemento, che ogni giorno ruba 30 ettari a tutte le attività non
contemplate nei rovinosi schemi dello "sviluppo".
Antidoti al cambiamento climatico: idee, fatti e progetti a
Capannori il 27
Il chiaro fallimento del vertice di
Copenhagen lascia aperta una sola strada alle strategie per fronteggiare il
climate change, quella che parte dal basso; ed è guarda caso la stessa che
porta a liberare la democrazia dal monopolio di poteri falsi e illeciti. Ne discutono, nel "Comune virtuoso" per
eccellenza, vecchi e nuovi amici del Nuovo Municipio.
A Città di Castello dal 28
al 31? Si può fare!
Cerca "idee e pratiche di buon lavoro
per uscire dalla crisi", questo corso
residenziale di 3 giornate
interamente dedicate al lavoro - quello da difendere e quello da creare -
inteso qui come bene comune da sottrarre alle logiche improponibili della
crescita, della produttività e dello "sviluppo" che per troppo tempo
lo hanno alienato a tutti noi.
Approfondire la democrazia come stile di vita: a Maggio un
grande congresso in Argentina
Dalla crisi globale ed epocale della politica
si esce non già tornando indietro, ma piuttosto andando avanti: non una
restaurazione, dunque, ma un rinnovamento che trasformi la democrazia da
nominale in sostanziale, radicandola nella vita delle comunità come pratica
condivisa di autogoverno. Un congresso
mondiale a Rosario traccia
le rotte di questa rivoluzione partecipativa.
Il Nuovo Municipio "ci mette la faccia"
Il web 2.0 non serve solo per far
chiacchiere o curiosare nelle case altrui, ma anche a dare visibilità e
capacità di interazione creativa a gruppi ed eventi che, senza di esso,
resterebbero confinati nelle nicchie anguste e sterilizzanti dell'incontro
casuale. Esattamente un anno fa, anche
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