Newsletter
settimanale della Rete del Nuovo Municipio
n.
153, 16 Ottobre 2009
IL PONTE?
FACCIAMONE UNO VERO: DA MESSINA ALL'AQUILA
Il Nuovo
Municipio lancia un appello alla mobilitazione di Sindaci, Amministratori e Cittadini per
il ripristino della politica reale
Anche
oggi, come troppo spesso da qualche tempo, invece che di pratiche locali
eccellenti ci tocca occuparci di una cattiva pratica generalizzata, la cui
pericolosità e pervasività sono però tali da far passare in secondo piano
qualunque considerazione confortante sulla vitalità dei Nuovi Municipi.
A
oltre sette mesi dal disastro in Abruzzo, a parte gli spettacolini mediatici
allestiti a conforto di una campagna elettorale lanciata prima del tempo (e che
ci hanno sinistramente ricordato toni e movenze di più antichi e - speriamo -
più pericolosi imbonitori), non sembra che la strada del raziocinio e della
co-decisione sia stata in alcun modo intrapresa da chi detiene responsabilità
decisionali sulla ricostruzione nell'Aquilano. "L'emergenza non sospenda
la democrazia e l'intelligenza: no alle new towns di cartone, no allo
scavalcamento decisionista di comunità e istituzioni locali, sì alla
ricostruzione dal basso e con le risorse liberate da operazioni ideologiche e
irrealizzabili": così si apriva a Giugno il primo comunicato diffuso sulla questione dalla Rete che,
paventandovi una emergenza della democrazia ancor più grave di quella materiale
causata dal disastro, lanciava l'idea - davvero semplicissima - di stornare per
la ricostruzione le risorse destinate alla realizzazione del Ponte sullo
Stretto di Messina, per trasformare una "grande opera" di contenuto
unicamente mitologico, di dubbia fattibilità e di ancor più dubbia utilità
(contro cui, nel suo alto magistero, si è esplicitamente schierato lo stesso Capo dello Stato)
in una vera "opera buona", guidata e sostenuta in tutte le sue fasi
dai bisogni e dai pareri delle comunità interessate. La proposta, è triste
ricordarlo, ha purtroppo trovato ulteriore conforto nei tragici fatti accaduti
di recente proprio nel Messinese, dove il gravissimo dissesto ambientale,
territoriale e idrogeologico, alimentato da decenni di abusi piccoli e grandi
nei comportamenti come nelle politiche, ha mietuto ancora nuove vittime,
mettendo a nudo una situazione intollerabile che riguarda la totalità del
territorio nazionale e richiede che si adottino con priorità assoluta misure
atte a mitigarla. E invece per tutta risposta il Governo italiano, preoccupato
evidentemente più della propria politica d'immagine che delle condizioni reali
del Paese, negli ultimi giorni ha inteso proprio ribadire la sua fedeltà alla
linea dissennata delle "opere faraoniche", arrivando a fissare al 23 Dicembre la data per la
posa della prima pietra di un Ponte che - con tutta chiarezza - non interessa
più a nessuno.
Non sta certo a noi fare le bucce alla
politica professionale, magari assumendone surrettiziamente la logica e le
finalità: è evidente che le decisioni, in questo momento storico, rispondono a
requisiti che esulano completamente da considerazioni di bene comune, di
efficacia ed efficienza delle politiche o di fedeltà al mandato ricevuto. Pure,
riteniamo sia nostro dovere manifestare lo scandalo per un quadro istituzionale
che, guardando ormai la realtà solo da dietro una finestra accuratamente
sbarrata, continua a coltivare illusioni ideologiche di varia natura e
dimensione - ma tutte egualmente pericolose. "Il Paese
in ginocchio, il Governo alla finestra":
così fotografa la situazione l'appello alla mobilitazione di Sindaci,
Amministratori e Cittadini che
la Rete ha appena lanciato, convinta che proprio nelle comunità locali, nei
loro bisogni e nella loro capacità propositiva e decisionale, stia la chiave
per sciogliere tutta una serie di nodi irrisolti che, da ben prima di qualunque
crisi, alterano e isteriliscono la vita politica, economica e civile di questo
Paese. L'appello prelude ad un incontro plenario dei Municipi che la Rete
intende promuovere a breve - significativamente, nella Capitale - con
l'obiettivo di ridar voce a tutti coloro che, travolti dal baraccone pseudoculturale
della politica-spettacolo, rischiano di esser ridotti al silenzio proprio
quando dovrebbero assumere parte attiva nella definizione di scelte di
indirizzo impegnative per il futuro di tutti.
All'appello (che trovate sul web e in
allegato) si può aderire scrivendo alla nostra Segreteria; ma è necessario e urgente che chi ne condivide
motivazioni e intenti si mobiliti seriamente, dentro o fuori le sue coordinate,
per promuovere e sostenere, in tutto il Paese, un ritorno della politica alla
sua natura originaria di processo di deliberazione collettiva su contenuti
programmatici determinati, liberandola dalle ubbie personalistiche e
ideologizzanti che, sotto la maschera vuota della "politica del fare"
senza specificazioni, hanno troppo a lungo compresso e svilito la vitalità
della nostra democrazia. È questo, non altri, il Ponte che vogliamo costruire:
un passaggio aperto, teso fra un luogo e l'altro e fra i bisogni e i progetti
delle comunità e delle Amministrazioni locali, e capace di portarci rapidamente
lontano dall'abbraccio mortale di crisi e calamità - siano esse naturali o
artificiali.
"Miglioriamoci la vita" domani a Benevento
Un ricercatore (Andrea Calori) scrive un
libro su come si fa a cambiare direzione allo "sviluppo" a partire da
una nuova centralità dell'agricoltura. Un'associazione (dal nome eloquente di
"Palazzo di Città") ne legge lucidamente lo sfondo neomunicipalista e
chiama lui e la Rete ad un confronto
su identità, territorio, attori deboli, progresso sostenibile; e, naturalmente,
partecipazione.
Ritorna dopodomani l'"Altra" Domenica a Roma
Riecheggia il
titolo di un vecchio - e molto amato - programma televisivo questo ciclo che, la terza Domenica di ogni mese, prova a
restituire alla produzione e allo scambio una dimensione concreta e una natura
cooperativa per mostrare, nella cittadella che ne porta il nome, come l'economia
"altra" goda di una salute nettamente migliore della sua
"sorella" tradizionale.
Aperte fino a Lunedì le iscrizioni al Corso modenese per i
Volontari della Cooperazione
In un momento in cui la vitalità del
Terzo Settore è minacciata da dinamiche congiunturali, crisi geopolitiche ed
ostilità dichiarate, ritornare ai principi della cooperazione internazionale
per diffonderne i semi assume un valore propositivo ancora maggiore del
consueto; è quanto intende fare, a Modena, il Corso organizzato
anche quest'anno con il patrocinio del Nuovo Municipio.
Dal
28 la Rete in Bolivia per il "Buen
Vivir"
Il Nuovo Municipio e "A Sud"
co-promuovono, nel Paese latino-americano, una missione di amministratori locali che - una volta tanto - nasce a fini non di
aggressione o di finta solidarietà, ma piuttosto di coordinamento e reciproca
conoscenza fra comunità locali che, pur con coordinate geografiche e sociali
differenti, fronteggiano la stessa realtà; armate di un progetto comune.
A Reggio
Emilia dal 18 al 20 Novembre proviamo a tornare giovani; partecipando
Apre ad una fascia sociale tanto negletta
dalla scienza quanto spudoratamente corteggiata dal business, quella dei
giovani, la nona Conferenza dell'Osservatorio Internazionale
della Democrazia Partecipativa,
che tocca l'Italia - dopo il resto d'Europa e l'America Latina - con l'intento
di rilevare e liberare le loro energie innovative per una crescita generale
della democrazia.
Il Nuovo Municipio "ci mette la faccia"
Il "web 2.0" non serve solo per
chiacchierare o curiosare nelle case altrui, ma anche a dare visibilità e
capacità di interazione creativa a gruppi ed eventi che, senza di esso,
resterebbero confinati nelle nicchie anguste e sterilizzanti dell'incontro
casuale. Anche la Rete si è ora dotata di questo strumento: venite a trovarci
su "FaceBook", c'è da sentirne - e da dirne - delle belle.
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