Newsletter
settimanale della Rete del Nuovo Municipio
n. 152,
9 Ottobre 2009
CATASTROFI
ANNUNCIATE
Una settimana fa, proprio mentre terminavamo di scrivere il numero precedente di questo bollettino, la furia degli elementi si abbatteva sul Messinese mettendo impietosamente a nudo tutte le irrazionalità di una gestione del territorio sciagurata e durata decenni. Le parole "catastrofe annunciata" sono ridiventate, da allora, un sinistro refrain che accompagna in sottofondo le nostre giornate, costruendo una sorta di maligno fil rouge che lega insieme tanti luoghi e tanti fatti consimili: Sarno e il Piemonte, la Val di Fiemme e il Vajont, Firenze e il Polesine per non parlare dell'Abruzzo. Colpisce però che, malgrado i reiterati "annunci", gli eventi calamitosi non manchino di sorprenderci ogni volta che si presentano: se ne deve dedurre che essi mormorino in modo non udibile all'orecchio di chi deve prendere decisioni al riguardo - o che vengano deliberatamente ignorati, salvo poi trovare qualcun altro cui imputare la colpevole sordità; tanto che, mentre tutti ci occupiamo delle conseguenze che sentenze anch'esse annunciate possono avere sulla stabilità del Governo, la stabilità della terra che sta sotto i nostri piedi può variare come meglio le aggrada. Esiste solo un modo per contrastare questa cattiva pratica con cui, per contrasto con quelle buone, vogliamo riaprire la nostra rassegna settimanale di pratiche locali: e consiste nel riprendere collettivamente in mano la responsabilità dei fatti territoriali, togliendola al dominio esclusivo di specialisti veri e presunti per istituire forme di gestione partecipata del bene comune territorio. È vero, forse siamo diventati noiosi a forza di ripetere che ci vuole partecipazione; ma quale ritornello è più molesto, questo o quello che siamo condannati a riascoltare ad ogni nuova calamità?
Fino a Domenica a Città
di Castello l'utopia della "giusta misura"
Diversamente da quanto fanno nell'arte,
nella scienza e nella vita quotidiana, quando riflettono sui propri destini comuni
gli uomini paiono esenti da considerazioni concernenti il limite: ne deriva un
mito dissennato che genera puntualmente pratiche distruttive. Ritrovare una
giusta misura nello "sviluppo" è invece il focus della XVIII edizione
della Fiera delle
Utopie Concrete.
A
Firenze da domani il chilometro zero della democrazia
Il tratto che accomuna
tutte le esperienze di "altra" democrazia, che sembrano oggi l'unica
via d'uscita plausibile dalle crisi, è la ricerca di nuove prossimità -
economiche, politiche, territoriali, culturali e sociali - che taglino i fili
lunghi in cui la globalizzazione ci avvince; tutti i soggetti che lavorano per
quest'obiettivo si ritrovano in un incontro
ecumenico di
coordinamento e di proposta.
Comincia Mercoledì a Bologna la plenaria della comunicazione
pubblica
Partecipazione e
comunicazione istituzionale - attività contermini che connotano gli stadi
maturi della democrazia - possono venire confuse (ad arte) per neutralizzare
l'una nei termini dell'altra; oppure possono co-operare per allargare l'accesso
alle decisioni in termini informativi e pratici: è questa la via additata dall'edizione
2009 del meeting nazionale
dei comunicatori pubblici.
Ritorna il 18 l'"Altra"
Domenica a Roma
Riecheggia il titolo di un vecchio - e molto
amato - programma televisivo questo ciclo che, la terza Domenica di ogni mese, prova a
restituire alla produzione e allo scambio una dimensione concreta e una natura
cooperativa per mostrare, nella cittadella che ne porta il nome, come
l'economia "altra" goda di una salute nettamente migliore della sua
"sorella" tradizionale.
Aperte fino al 19 le iscrizioni al Corso modenese per i
Volontari della Cooperazione
In un momento in cui la vitalità del
Terzo Settore è minacciata da dinamiche congiunturali, crisi geopolitiche ed
ostilità dichiarate, ritornare ai principi della cooperazione internazionale
per diffonderne i semi assume un valore propositivo ancora maggiore del
consueto; è quanto intende fare, a Modena, il Corso organizzato
anche quest'anno con il patrocinio del Nuovo Municipio.
Dal
28 la Rete in Bolivia per il "Buen
Vivir"
Il Nuovo Municipio e "A Sud"
co-promuovono, nel Paese latino-americano, una missione di
amministratori locali che - una
volta tanto - nasce a fini non di aggressione o di finta solidarietà, ma
piuttosto di coordinamento e reciproca conoscenza fra comunità locali che, pur
con coordinate geografiche e sociali differenti, fronteggiano la stessa realtà;
armate di un progetto comune.
A Reggio Emilia dal 18 al
20 Novembre proviamo a tornare giovani; partecipando
Apre ad una fascia sociale tanto negletta
dalla scienza quanto spudoratamente corteggiata dal business, quella dei
giovani, la nona Conferenza
dell'Osservatorio Internazionale della Democrazia Partecipativa, che tocca l'Italia - dopo il resto d'Europa e
l'America Latina - con l'intento di rilevare e liberare le loro energie
innovative per una crescita generale della democrazia.
Il Nuovo Municipio "ci mette la faccia"
Il "web 2.0" non serve solo per
chiacchierare o curiosare nelle case altrui, ma anche a dare visibilità e
capacità di interazione creativa a gruppi ed eventi che, senza di esso,
resterebbero confinati nelle nicchie anguste e sterilizzanti dell'incontro
casuale. Anche
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