Newsletter
settimanale della Rete del Nuovo Municipio
n. 151, 2 Ottobre 2009
PICCOLI
ATTORI CRESCONO
Ci concederete oggi una riflessione generale che non ha molto a che vedere con la "stretta" attualità (verso cui a dire il vero, a meno di essere ginecologi o geriatri, si fa sempre più fatica a trovare motivi di reale interesse): si tratta di una constatazione quasi banale, quella della progressiva crescita dello spessore argomentativo e propositivo delle pratiche partecipative e della riflessione intorno ad esse. Fino a pochi anni or sono, di regola il contenuto della partecipazione stentava a sollevarsi dal livello della famosa panchina nel parco: anche nei casi migliori, gli importi dei processi rispetto a scelte nodali dello "sviluppo" tendevano ad affiorare solo in fasi di maturazione successive, quando, esaurito lo slancio iniziale quasi sempre connesso a una vertenza emergenziale, essi guadagnavano il tempo necessario a privilegiare la discussione rispetto all'azione; e questa era, difatti, la forma tipica del loro manifestarsi, come esiti e valutazioni a posteriori delle dinamiche attivate piuttosto che come obiettivi lucidamente posti a loro traguardo, come letteratura di commento piuttosto che come dichiarazioni di indirizzo. Se invece facciamo caso a tutte le segnalazioni che seguono, non possiamo non notare come, oggigiorno, i rapporti di valore fra fini immediati e complessivi, fra resistenza locale e progetto diffuso, risultino quasi del tutto capovolti, e questo già a partire dalla rappresentazione che ciascuna pratica, e ciascun gruppo di attori in essa coinvolto, producono di se stessi; non è che (magari per compensazione) si ceda oggi più facilmente alla lusinga di vedersi come i riformatori del mondo, è che, da quando il procedere della globalizzazione ha messo a nudo le costole categoriali comuni a tutte le problematiche locali, si fa più fatica a pensarle come peculiarità isolate, e allo stesso tempo è più naturale collocarle - loro e le attività volte ad affrontarle - entro uno sfondo analitico e programmatico di ampio respiro. Mentre emerge, insomma, la connessità delle catene, si comprende che altrettanto connesso deve essere lo sforzo per spezzarle; ma questo processo non si ferma alla conoscenza, invade puntualmente le pratiche conferendo loro, via via, una configurazione sempre più chiaramente articolata, complessa, collegata, in una parola: reticolare. Che questa evoluzione ci faccia piacere è evidente; non tanto, però, perché attribuirebbe alla nostra Rete improbabili virtù profetiche, quanto perché attesta in modo incontrovertibile la crescita oggettiva del multiverso di pratiche e attori che, da queste pagine, abbiamo avuto la ventura di raccontarvi in questi anni. Una crescita che una volta tanto, a differenza di quella fasulla e mitologica propagandata dagli alfieri dello "sviluppo", non minaccia integrità patrimoniali, equilibri ecologici e sociali o livelli di benessere; che, anzi, si presenta oggi come l'unica alternativa plausibile per ripristinarli.
Domani a Chianciano Terme come governare con la partecipazione
Con la partecipazione, si pensa di
solito, si può fare tutto eccetto che governare; c'è invece una Legge Regionale
(la n. 69 della Toscana, che si deve anche alla Rete) e una serie di esperienze locali che attestano l'esatto contrario: la
partecipazione costruisce decisioni ben più di quanto non le ostacoli. Una serata coi Nuovi Municipi studia - e promuove - questa visione.
Sabato e Domenica andiamo a Procida
per un sogno in... Comune
Il significato della parola
"Comune" si è banalizzato solo di recente, abbandonando le sfumature -
politicamente troppo compromettenti - del suo uso aggettivale; Comuni Virtuosi
e Nuovi Municipi oggi si
incontrano nell'Isola di Arturo per riscoprirle - non per mero scrupolo
linguistico, ma per rilanciare un programma politico finalmente riaperto verso
la dimensione del desiderio.
A Città di Castello dall'8 all'11 cerchiamo la giusta misura
Diversamente da quanto fanno nell'arte,
nella scienza e nella vita quotidiana, quando riflettono sui propri destini
comuni gli uomini paiono esenti da considerazioni concernenti il limite: ne
deriva un mito dissennato che genera puntualmente pratiche distruttive.
Ritrovare una giusta misura nello "sviluppo" è invece il focus della
XVIII edizione della Fiera delle
Utopie Concrete.
Il
10 e l'11 è a Firenze il chilometro zero della democrazia
Il tratto che accomuna
tutte le esperienze di "altra" democrazia, che sembrano oggi l'unica
via d'uscita plausibile dalle crisi, è la ricerca di nuove prossimità -
economiche, politiche, territoriali, culturali e sociali - che taglino i fili
lunghi in cui la globalizzazione ci avvince; tutti i soggetti che lavorano per
quest'obiettivo si ritrovano in un incontro
ecumenico di
coordinamento e di proposta.
Ritorna il 18 a Roma l'"Altra"
Domenica; con il commercio equo e solidale
Riecheggia il titolo di un vecchio - e molto
amato - programma televisivo questo ciclo che, la terza Domenica di ogni
mese, prova a restituire alla produzione e allo scambio una dimensione concreta
e una natura cooperativa per mostrare, nella cittadella che ne porta il nome,
come l'economia "altra" goda di una salute nettamente migliore della
sua "sorella" tradizionale.
Dal
28 la Rete in Bolivia per il "Buen
Vivir"
Il Nuovo Municipio e "A Sud"
co-promuovono, nel Paese latino-americano, una missione di amministratori locali che - una volta tanto - nasce a fini non di
aggressione o di finta solidarietà, ma piuttosto di coordinamento e reciproca
conoscenza fra comunità locali che, pur con coordinate geografiche e sociali
differenti, fronteggiano la stessa realtà; armate di un progetto comune.
A Reggio Emilia dal 18 al
20 Novembre proviamo a tornare giovani; partecipando
Apre ad una fascia
sociale tanto negletta dalla scienza quanto spudoratamente corteggiata
dal business, quella dei giovani, la nona Conferenza
dell'Osservatorio Internazionale della Democrazia Partecipativa, che tocca l'Italia - dopo il resto d'Europa e
l'America Latina - con l'intento di rilevare e liberare le loro energie
innovative per una crescita generale della democrazia.
Il Nuovo Municipio "ci mette la faccia"
Il "web 2.0" non serve solo per
chiacchierare o curiosare nelle case altrui, ma anche a dare visibilità e
capacità di interazione creativa a gruppi ed eventi
che, senza di esso, resterebbero confinati nelle nicchie anguste e
sterilizzanti dell'incontro casuale. Anche
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