Newsletter
settimanale della Rete del Nuovo Municipio
n. 137,
30 Aprile 2009
Nella lingua
toscana - così diversa, malgrado il sentire comune, da quella italiana cui
diede origine in tempi remoti - "Maremma" equivale anzitutto a
un'imprecazione: nel parlare comune il termine si accosta spesso, infatti, ad
appellativi violentemente oltraggiosi come "ladra",
"diavola" e "cane", avallando l'immagine di una natura
primitiva, ottusa e inconsapevole, sovranamente indifferente agli sforzi di
razionalizzazione dei suoi temporanei ospiti umani - temporanei di una
temporaneità infinitamente meno ampia del suo respiro tranquillo ed eloquente. Qualcosa
dunque non torna, di questa iconografia, con quanto sta avvenendo oggi proprio
nel cuore della Maremma toscana, a Grosseto, dove un'esperienza di governo
condiviso si è posto il traguardo di trasformare insieme la socialità ed il
rapporto con ambiente e territorio per renderli più prossimi ad un'idea di
equilibrio fra comunità e natura. A questo esperimento, decisamente
"giovane" ma condotto innanzi con una sicurezza, una consapevolezza ed
un livello di integrazione fra politiche e pratiche che solo il confronto
quotidiano con un luogo arcigno può forse spiegare, dedichiamo la terza tappa
del nostro tour fra le migliori pratiche neomunicipaliste nel nostro Paese, riportando
un testo che
prova a riassumerlo per sommi capi (e per cui
ringraziamo Simone Ferretti, neoeletto Responsabile del Nodo Toscano della Rete);
sperando che queste righe servano non solo a raccontarlo, ma a disseminarne
metodi e intenti anche fuori di ogni "Maremma".
A due anni dall'avvio dell'esperienza delle pratiche
partecipative nel Comune di Grosseto fare il punto della situazione vuol dire
misurarsi sulle politiche e sui risultati che queste hanno prodotto.
Declinare la Partecipazione nelle pratiche
amministrative implica la necessità di riuscire ad individuare obiettivi
raggiungibili e cercare di rovesciare una consuetudine dell'amministrare per la
quale esiste una piramide dove l'amministratore si situa nell'apice e irradia
le proprie politiche sul territorio.
Scardinare questo modo di operare è stato il primo
obiettivo, la creazione del Forum per le Politiche Giovanili ha voluto dire
creare uno spazio dove, a partire dallo statuto e dal regolamento, circa
sessanta giovani dai 16 ai 36 anni si sono confrontati sulle forme della
partecipazione; dal confronto è nato il “Forum per le Politiche Giovanili della Città di Grosseto”, organo
di rappresentanza e partecipazione dei giovani di Grosseto. Il Forum
costituisce occasione di incontro delle associazioni e delle rappresentanze dei
giovani, per contribuire alla definizione delle Politiche Giovanili
dell’Amministrazione Comunale.
I suoi fini
principali sono: l'ideazione, la realizzazione e la promozione di progetti,
attività ed iniziative che si rivolgono alle giovani generazioni; la programmazione,
realizzazione e promozione di ricerche, dibattiti ed incontri sulle tematiche
giovanili; l'attivazione e promozione di iniziative per la socializzazione; la promozione di rapporti
fra la realtà giovanile e le istituzioni locali, le Università, le associazioni
no profit, le associazioni di categoria e gli enti
privati di qualsiasi natura; la raccolta di informazioni nei settori di
interesse giovanile (scuola, università, mondo del lavoro, volontariato,
cultura, spettacolo, mobilità all’estero, servizio civile, ambiente,
gemellaggi) direttamente, con ricerche autonome o a mezzo delle strutture amministrative
comunali, con particolare riferimento all’Assessorato alla Partecipazione, all’Assessorato
alle Politiche Giovanili ed all’Ufficio Informagiovani; la creazione di un
luogo fisico funzionale di concentramento e di aggregazione per lo svolgimento
delle attività e degli obbiettivi elencati.
Altro
elemento centrale è stato l'attivazione del percorso partecipativo collegato
alla stesura del Regolamento Urbanistico, un progetto attivato in
collaborazione con l'Assessorato all'Urbanistica, la Rete del Nuovo Municipio e
il Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio dell'Università
di Firenze. Il processo di partecipazione è composto di molte
attività che impegneranno la vita della città nei prossimi mesi: convegni e
assemblee, incontri con i cittadini e con le categorie, forum e laboratori
territoriali, e prevede la possibilità di entrare in contatto con il Piano
attraverso internet, nonché momenti nei quali si possa ragionare insieme
intorno alle carte e ai progetti sulla e della città. Il percorso partecipativo
che affianca il processo di elaborazione del Regolamento si compone di due
fasi: la prima si concentra sulla costruzione della situazione problematica e
sull'individuazione delle aspettative e delle visioni della società civile
rispetto al futuro e alla trasformazione della città e del territorio di
Grosseto (il cui territorio comunale è fra
i più vasti d'Italia, N.d.R.); la seconda fase di lavoro si riferisce
all'individuazione delle strategie di manutenzione e riqualificazione della
città e del territorio con riferimento specifico ai contenuti progettuali del
Regolamento Urbanistico, in particolare sul tema centrale dello spazio pubblico.
Questa seconda fase coincide con il progetto finanziato dalla Legge Regionale toscana
sulla partecipazione, e vede proprio in questi mesi il suo svolgimento.
Testo di Simone Ferretti, Assessore
alla Partecipazione, alla Pace e alla Cooperazione internazionale del Comune di
Grosseto.
A Montréal, fra il 10 e il
14 Maggio, la Terra è "la
nostra casa comune"
Sembra tratto di peso dalla Carta del Nuovo Municipio il titolo di questo 5°
Congresso Mondiale di Educazione Ambientale che, prima ancora che toccare le coscienze,
intende modificare le pratiche con cui la comunità globale si rapporta alle
caratteristiche della piccola astronave, che non potrà mai attraccare, su cui
si trova in perenne viaggio nell'universo.
Le voci della Democrazia parlano a Roma dal 14 al 16 Maggio
Uscendo dall'orizzonte analitico e
progettuale che per decenni l'aveva confinata nel regno delle pure forme, la
partecipazione vive oggi una stagione di lavoro che punta a ridefinirne
contenuti e metodi in funzione dell'autosostenibilità
locale: in chiara sinergia con quello della Rete, una tre-giorni davvero multidimensionale prova a promuoverlo
nella pratica.
Continuano a Grosseto e a Prato i corsi su cultura e tecniche della
partecipazione
Gli scenari di istituzionalizzazione dei
processi partecipativi, che a partire dalla Toscana si vanno diffondendo un po'
in tutta Italia, richiedono l'uso di competenze specifiche che vanno molto al
di là dell'abituale spontaneismo: a quest'esigenza vuol rispondere il Corso di Alta
formazione che la Scuola Superiore
Sant'Anna promuove con il supporto del Nuovo
Municipio.
Che succede a Roma dopo l'"Altradomenica"? Ce n'è ancora un'altra, poi un'altra…
Riecheggia il titolo di un vecchio programma
televisivo questo ciclo che, la terza Domenica di ogni mese, prova a
restituire alla produzione e allo scambio una dimensione concreta e una natura
cooperativa per mostrare, nella cittadella che ne porta il nome, come
l'economia "altra" goda di salute assai migliore della sua controparte
tradizionale.
Il Nuovo Municipio come abitare sostenibile: al via un
premio per le P.A.
Come mai
l'ANCI, l'UPI, l'UNCEM, la Lega delle Autonomie e il Coordinamento Nazionale
delle Agende XXI Locali patrocinano un premio di architettura? Semplice, nella progettazione sostenibile
degli edifici stanno molte delle chiavi per il governo autosostenibile del
territorio - il bene comune, come diciamo spesso, più diffuso e fragile; e la
sede principe del Nuovo Municipio.
Il Nuovo Municipio "ci mette la faccia"
Il "web 2.0" non serve solo per
chiacchierare o curiosare nelle case altrui, ma anche a dare visibilità e
capacità di interazione creativa a gruppi ed eventi che, senza di esso,
resterebbero confinati nelle nicchie anguste e sterilizzanti dell'incontro
casuale. Anche la Rete si è ora dotata di questo strumento: venite a trovarci
su "FaceBook", c'è da sentirne - e da dirne - delle belle.
"La Partecipazione in Comune": nasce un
premio della Rete per le buone pratiche locali
È un'idea che
accarezziamo da anni, quella di istituire un premio per quanti - alle diverse
scale locali - lavorano alla promozione e alla costruzione della democrazia
partecipativa: un premio non celebrativo ma propositivo, non alla memoria ma alla pratica; finalmente, pare che quest'anno ci siamo riusciti:
tutti i dettagli e le modalità di partecipazione sono nella nostra pagina delle news.
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