Newsletter
settimanale della Rete del Nuovo Municipio
n. 136,
23 Aprile 2009
Dopo
Grottammare, la nostra rassegna settimanale di buone pratiche neomunicipaliste tocca
oggi un altro dei luoghi storici della partecipazione in Italia, quel Municipio
Roma XI che, nella sua ormai lunga esperienza di Bilancio Partecipativo, ha
trasformato il lavoro pluridecennale per il decentramento ed il supporto al
"governo di prossimità" in un'opzione politica attualissima, i cui
contenuti - dichiarati e praticati - sono l'autogoverno, la democrazia
sostanziale, la creazione di reti globali di solidarietà orizzontale fra
comunità locali e la riconversione autosostenibile dello "sviluppo".
Per tutte le informazioni sul "caso studio" vi rimandiamo al bel libro di Andrea
Carnevali Je participe, di cui il testo che segue rappresenta un condensato critico: grazie
ad Andrea per avercelo fornito.
A Roma, nel Municipio XI, dal 2003, e per i sei anni
successivi, alla quotidianità vissuta nei quartieri si sono alternati
volantinaggi, telefonate frenetiche, sopralluoghi, studi di zona, dibattiti
accesi, votazioni e nuove conoscenze. In pratica, parte delle priorità votate
dalla Giunta del Municipio romano sono state decise in forma assembleare. Un
percorso che negli anni ha avuto “alti e bassi” tra i quali la difficoltà a
coinvolgere cittadini con meno di 35 anni, a coniugare la famiglia e/o il lavoro con gli orari
degli incontri (solitamente intorno alle 18), non a caso i pensionati e chi in
generale è meno vincolato dal lavoro è stato anche più assiduo nella
partecipazione. Oltre a queste difficoltà il “concetto di delega” è stato uno
degli elementi più ossidati nella cittadinanza.
Tali aspetti di
“fragilità”, riconosciuti da tutti gli attori del sistema, cittadini compresi,
hanno però lasciato spazio all’iniziativa dei singoli che hanno avviato
percorsi di auto-organizzazione, tanto all'interno quanto all’esterno del
Bilancio Partecipativo.
I tagli costanti del
Comune verso i Municipi e i fragili equilibri interni alla maggioranza dell'Undicesimo
hanno comportato la difficoltà di far approvare molte delle priorità emerse
nelle assemblee. Così dal 2008/2009 la nuova Giunta, insieme ad altri Municipi romani, ha ottenuto
dalla Regione Lazio un finanziamento di 20.000 euro per la realizzazione di un
progetto di Opera pubblica in forma partecipata.
Di certo siamo ad una
svolta, nel bene o nel male ci saranno dei cambiamenti, ma per il momento è
troppo presto dare una valutazione.
Possiamo però dire
con tutta tranquillità che, se nei primi anni del duemila termini come municipalismo partecipativo, cittadinanza
attiva e autogoverno locale richiamavano alla mente più
idealizzazioni lontane che itinerari perseguibili, il Bilancio Partecipativo ha
avuto il merito di renderli concreti: aprendo la macchina amministrativa,
cedendo sovranità alla cittadinanza e permettendo a questa di interagire con
l'Amministrazione. Un lavoro costante di monitoraggio sul territorio che ha
portato molto in termini di osservazioni, segnalazioni e progetti. Tutti
effetti concreti che dal 2003 ad oggi sono ricaduti positivamente sul
territorio. Questa è l'eredità che il Bilancio Partecipativo ci ha lasciato:
centri culturali e televisioni di zona hanno reso più vivibili i quartieri
dormitorio; piste ciclabili sono un'alternativa alle arterie stradali; percorsi
della memoria e naturalistici hanno equilibrato la presenza di parcheggi e
centri commerciali.
Ora il futuro è in
mano alla cittadinanza che deve dimostrare come le politiche partecipative
siano non solo un' opportunità, ma una necessità.
Testo di Andrea Carnevali, autore
di Je participe.
Un laboratorio di democrazia a Roma sud, BPress,
Roma 2009; la nostra
recensione
del libro è sulla pagina dei contributi di nuovomunicipio.org; per informazioni e ordini: http://carnevali.wordpress.com.
Caseificio in crisi salvato dai clienti solidali: è
questa la nostra "finanza creativa"
È successo nel Bresciano: un produttore di Grana, strangolato da fidi e
interessi, invece che alle banche ha chiesto aiuto alle 1000 famiglie collegate
nei G.A.S. che sono i suoi principali clienti. Risultato? Azienda risanata,
qualità garantita per tre anni, e soprattutto relazioni solidali instaurate fra
livelli diversi della catena produttiva. Una bellissima storia fra le nostre news.
Il Nuovo Municipio come abitare sostenibile: al via un
premio per le P.A.
Come mai
l'ANCI, l'UPI, l'UNCEM, la Lega delle Autonomie e il Coordinamento Nazionale
delle Agende XXI Locali patrocinano un premio di architettura? Semplice, nella progettazione sostenibile
degli edifici stanno molte delle chiavi per il governo autosostenibile del
territorio - il bene comune, come diciamo spesso, più diffuso e fragile; e la
sede principe del Nuovo Municipio.
Continuano a Grosseto e a Prato i corsi su cultura e tecniche della
partecipazione
Gli scenari di istituzionalizzazione dei
processi partecipativi, che a partire dalla Toscana si vanno diffondendo un po'
in tutta Italia, richiedono l'uso di competenze specifiche che vanno molto al
di là dell'abituale spontaneismo: a quest'esigenza vuol rispondere il Corso di Alta
formazione che la Scuola Superiore
Sant'Anna promuove con il supporto del Nuovo
Municipio.
Che succede a Roma dopo l'"Altradomenica"? Ce n'è ancora un'altra, poi un'altra…
Riecheggia il titolo di un vecchio
programma televisivo questo ciclo che, la terza Domenica di ogni mese, prova a restituire
alla produzione e allo scambio una dimensione concreta e una natura cooperativa
per mostrare, nella cittadella che ne porta il nome, come l'economia
"altra" goda di salute assai migliore della sua controparte
tradizionale.
A Montréal, fra il 10 e il
14 Maggio, la Terra è "la
nostra casa comune"
Sembra tratto di peso dalla Carta del
Nuovo Municipio il titolo di questo 5°
Congresso Mondiale di Educazione Ambientale che, prima ancora che toccare le coscienze,
intende modificare le pratiche con cui la comunità globale si rapporta alle
caratteristiche della piccola astronave, che non potrà mai attraccare, su cui
si trova in perenne viaggio nell'universo.
Le voci della Democrazia parlano a Roma dal 14 al 16 Maggio
Uscendo dall'orizzonte analitico e
progettuale che per decenni l'aveva confinata nel regno delle pure forme, la
partecipazione vive oggi una stagione di lavoro che punta a ridefinirne
contenuti e metodi in funzione dell'autosostenibilità
locale: in chiara sinergia con quello della Rete, una tre-giorni
davvero multidimensionale prova a promuoverlo nella pratica.
Il Nuovo Municipio "ci mette la faccia"
Il "web 2.0" non serve solo per
chiacchierare o curiosare nelle case altrui, ma anche a dare visibilità e
capacità di interazione creativa a gruppi ed eventi che, senza di esso,
resterebbero confinati nelle nicchie anguste e sterilizzanti dell'incontro casuale.
Anche la Rete si è ora dotata di questo strumento: venite a trovarci
su "FaceBook", c'è da sentirne - e da dirne - delle belle.
"La Partecipazione in Comune": nasce un
premio della Rete per le buone pratiche locali
È un'idea che
accarezziamo da anni, quella di istituire un premio per quanti - alle diverse
scale locali - lavorano alla promozione e alla costruzione della democrazia
partecipativa: un premio non celebrativo ma propositivo, non alla memoria ma alla pratica; finalmente, pare che quest'anno ci siamo riusciti:
tutti i dettagli e le modalità di partecipazione sono nella nostra pagina delle news.
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