Nuovi Municipi

Newsletter settimanale della Rete del Nuovo Municipio

n. 119, 6 Novembre 2008

www.nuovomunicipio.org

 

 

YES, WE CAN. CAN WE?

L'elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti - carica che oggi non teme nemmeno il confronto col Soglio di Pietro - sembra aver dato un po' di respiro alle speranze di chi lavora per un mondo più aperto al cambiamento e meno rigidamente ancorato a principi e modus operandi obsoleti quanto miopi: già il fatto di essersi liberati di un'Amministrazione che, in otto anni di terrore subito e inflitto, aveva portato la guerra all'ordine del giorno in ogni parte del mondo è - comunque lo si voglia analizzare - un fatto positivo, una chance che si apre per la democrazia, la serenità della discussione pubblica, la pace. Certo. E poi, il programma economico dell'enfant prodige della Casa Bianca contiene molti punti realmente qualificanti: disincentivi alla delocalizzazione produttiva, sgravi fiscali per le imprese che assumono e per le classi medio-basse, sostegni per la rifusione dei mutui casa, 50 miliardi di dollari per la finanza locale, riduzione dell'80% delle emissioni di gas-serra, moratoria alla costruzione di nuove centrali nucleari finché non sarà risolto il problema dello stoccaggio delle scorie. Certo. A ben guardare, è vero, qualcosa di inquietante c'è anche in questo programma illuminato, come il sostegno incondizionato all'industria dell'automobile, l'inasprimento (via WTO) delle sanzioni internazionali verso la "protezione" delle produzioni locali, o la creazione di un'enorme banca statale ad hoc per supportare i programmi di infrastrutturazione (a cui è destinata anche la metà dei fondi già menzionati per la finanza locale); ma sono pecche irrilevanti, per un Presidente che, per progressivo che sia, resta comunque americano. Certo. C'è però un grande assente da questo confortante florilegio: la riduzione della spesa militare; di essa non si fa menzione esatta in alcun documento, intervista o dichiarazione recente del neo-eletto. E sì che (fonte SIPRI 2007) le spese per armamenti degli Stati Uniti coprono oltre la metà di quelle sostenute in tutto il mondo; che uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Obama sono stati proprio i rovinosi conflitti sponsorizzati dal suo predecessore; che una percentuale anche contenuta della spesa militare americana (che incide per oltre il 16% sul budget complessivo di quel Paese) avrebbe consentito di ripianare agevolmente molte delle situazioni debitorie emerse nella recente crisi del sistema creditizio. Malafede, pigrizia, disattenzione o qualcosa d'altro? Il problema, in realtà, è sempre lo stesso: contrariamente a quanto recita il motto di Obama (poco felicemente adottato anche da qualche suo emulo nostrano), we can't - non possiamo. Finché i circuiti della decisione saranno ermeticamente chiusi, riservati a un piccolissimo numero di spiriti eletti (dal popolo solo nel caso migliore), nemmeno la persona più potente della Terra sarà mai in grado di scalfire la loro definitiva soggiacenza agli automatismi e ai trends consolidati in cui la macchina del capitale globale riproduce perennemente se stessa. Certo, una considerazione banale. Ma altrettanto banale è quella secondo cui solo l'irruzione sulla scena politica di un soggetto nuovo quanto vecchio - i cittadini e le loro comunità -  è in grado di conferire, a se stesso e ai propri rappresentanti, il potere necessario a mettere in questione, rivedere e, infine, invertire quei trends. La partecipazione, la condivisione delle scelte, la cooperazione orizzontale in vista di progetti comuni di futuro non redistribuiscono soltanto, creano potere. Ed è solo a patto di continuare a costruire - in azioni piccole e grandi, quotidiane e memorabili, individuali e collettive - questo potere reale di autogoverno e trasformazione che, alla fine, potremo dire a buona ragione "yes, we can": noi - possiamo.

 

 

Da domani a Sacile la Festa della Decrescita Felice
Fuori dalle tetre (e interessate) anticipazioni di un futuro pieno di angustie e sacrifici, l'orizzonte del de-crescere si propone in Friuli come
una grande festa in cui, più che semplici antitesi verbali alle mitologie dominanti, si cercano risposte fattive capaci di smentirle e di trasformarle - per ripristinare la sovranità reale dell'umanità sul proprio futuro.

È Sabato a Caltanissetta la giornata formativa su "Federalismo solidale e progetto locale"
È "Proposte di scenari possibili per una partecipazione dal basso" il sottotitolo di
questo confronto fra il Nuovo Municipio e le pratiche di democrazia e legalità radicali promosse da "Un'Altra Storia", l'associazione siciliana che fa capo a Rita Borsellino e per cui il concetto di società civile non ha ancora del tutto perso il senso progettuale.

Metti la tua voce in bilancio Sabato a Roma
Partecipare le politiche di spesa anche su scala regionale, per favorire la connessione in rete delle pratiche locali spingendole verso un grado più elevato di progettualità comune: è questa l'idea lampante ma inedita della Regione Lazio che, in una ricca "
giornata di partecipazione", convoca la sua cittadinanza per conoscere, proporre, decidere.

 

A Firenze il 15 un Virtual Town Meeting sui cambiamenti climatici
Dentro il percorso di attivazione della LR sulla partecipazione, co-gestito dalla Rete, la Regione Toscana propone un
momento di riflessione a scala europea sul climate change, tema che definisce il terreno materiale su cui si confronteranno idee e pratiche della democrazia; e lo dedica ai giovani, titolari del mutamento di politica e cultura.

 

Dal 22 ad Aprilia il secondo Forum Nazionale dei Movimenti per l'Acqua
Nuovo
incontro plenario per il "popolo dell'acqua" che, a due anni e mezzo dal primo e con alle spalle ormai una tradizione di mobilitazione (condivisa anche con il Nuovo Municipio), proprio non ci sta a restare muto - come i pesci - di fronte alla sordità elettiva sviluppata dalla politica e dalle istituzioni verso le lotte in difesa dei beni comuni.

 

La terra trema a Milano dal 28 al 30 di questo mese
Benché oppresse da decenni di politiche di sfruttamento miope e sconsiderato, la terra (come luogo dell'agricoltura) e la Terra (come nostro pianeta) tornano a tremare di rabbia e di fermento al Leoncavallo di Milano, dove - sotto la minaccia dell'Expo - per
tre giorni rivive il sogno/progetto di liberazione che fu il Nuovo Municipio di Luigi Veronelli.

 

Ridiscutiamo il Bilancio Partecipativo: a Belo Horizonte l'11 e 12 Dicembre
Di solito, le celebrazioni sono avare di contenuti innovativi e concreti; non è così per questo
grande seminario che, per i 15 anni della partecipazione nella città brasiliana, vuole studiare tecnica e strategia del suo strumento principe per riqualificarlo entro un'impresa di radicamento sostanziale della democrazia; con la Rete invitata d'obbligo.

 

"Un successo di partecipazione" il BP a Monte Porzio: domani il via alla seconda fase
Come non molti sanno, oggi nel solo Lazio ben 114 Comuni sperimentano forme di partecipazione inclusiva alle politiche economiche e finanziarie; di essi, Monte Porzio Catone è forse quello in cui il lavoro per condividere le priorità di spesa (e quindi di governo) con i cittadini si è spinto più in là: la riprova nel report pubblicato sul nostro web e nell'Assemblea con la Regione in programma domani.

 

 

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