Nuovi Municipi

Newsletter settimanale della Rete del Nuovo Municipio

n. 106, 17 Luglio 2008

www.nuovomunicipio.org

 

 

CHE FATE AD AGOSTO? NOI ANDIAMO IN TIBET…
 Luglio inoltrato; una buona metà della popolazione italiana è emigrata temporaneamente sulla costa (forse anche per non pensare alla necessità - sempre più concreta all'orizzonte - di emigrare stabilmente da qualche altra parte), mentre appuntamenti e iniziative si rarefanno visibilmente, sommersi da ondate marine di meritato o immeritato riposo. Intanto, si avvicina rapidamente il main event dell'anno di grazia 2008, quello delle Olimpiadi cinesi: nottate passate davanti ai televisori ci faranno dimenticare per qualche tempo pene e inquietudini, in una grande festa mediatica e patriottica popolata di spuntini e competenze tecniche improvvisate. Sembra proprio che tutti, almeno virtualmente, stiamo per spostarci armi e bagagli a Pechino, là dove - come recita il motto di una grande organizzazione sportiva - "il meraviglioso accade"; pochi, in questa atmosfera effervescente, sono quelli che si ricordano di un posto fisicamente non distante, ma nei fatti lontanissimo dalla capitale della Cina: il Tibet.

A distanza di tre mesi da quando la Rete è scesa in campo sul tema (v. il nostro comunicato del 31 Marzo e questa collezione di notizie recenti e storiche sul tema), il Tibet si trova oggi ancora al centro di un conflitto fra interessi di segno chiaramente opposto, ma tutti egualmente sovraordinati: quello "storico" della Cina ad occupare un territorio contermine mai interamente assoggettato e che, tuttora ancorato a usanze millenarie, rappresenta una sacca di resistenza imbarazzante alla pervasività dei suoi modelli economici, sociali e culturali in evoluzione; quello della grande industria internazionale, che vi cerca un'occasione per limitare la pericolosa espansione produttiva cinese affermatasi in regime di concorrenza sleale; e quello degli Stati e delle Amministrazioni di tutto il mondo, timorosi di compromettere i buoni rapporti con un Paese che, grazie ad un uso scientifico del dumping salariale e della delocalizzazione, consente incalcolabili profitti a joint-ventures senza scrupoli regolarmente pilotate da occidente. Questi interessi passano comunque, tutti, chilometri e chilometri sopra la testa dei tibetani, per andare ad incrociarsi - in modo burrascoso ma concorde - sulle Olimpiadi di Pechino, evento sacrale che celebrerà invariabilmente anche quest'anno, piuttosto che la pace effettiva e la cooperazione fra i popoli, la pace armata o la disputa incancrenita fra l'una e l'altra linea d'interesse, fra l'una e l'altra forma da far assumere ai rapporti di dominio globali; e quindi, infine, l'oggettiva supremazia degli interessi del capitale globalizzato, comunque determinati, sulle istanze locali di un popolo e di un luogo. In questa situazione di perfetto stallo, in cui la diplomazia ufficiale non può che mostrarsi inefficace perché non sa al servizio di chi stare, l'unica via d'uscita è rappresentata secondo noi da uno spostamento dell'asse della contesa da Pechino a Lhasa, dalla restituzione di una centralità tematica e problematica al Tibet-di-per-sé e al suo territorio che non può venire se non da un'irruzione, sulla scena della contesa, di relazioni orizzontali di solidarietà internazionale attivate dalle comunità locali: quindi da quell'inversione radicale del senso e delle finalità delle relazioni internazionali che noi, alla Rete, da vari anni a questa parte chiamiamo "diplomazia dal basso" - l'unica, a tutt'oggi, che può realisticamente portare a modifiche strutturali dello scenario in termini sia degli interessi in campo sia degli attori che ne sono portatori.

Questa estate, dunque, noi non andremo a Pechino - con buona pace di sponsor e tifosi; preferiamo andare - con la mente almeno - in Tibet, per riprendere un contatto operativo con una storia che, in un rapporto di interlocuzione spesso dialettica ma sempre costruttiva, ha insegnato all'Occidente per secoli; e che ora può e deve tornare ad insegnargli qualcosa, non solo sulla vanità della sua superbia, ma sulle possibili vie d'uscita materiali dal vicolo cieco in cui è andato a cacciarsi.

 

 

Nasce oggi a Torino Canale Zero / Pandora TV
Se l'informazione è un diritto, la sua monopolizzazione da parte dei poteri forti rappresenta un vulnus alla qualità della vita democratica come tale: questo nuovo
canale informativo "dal basso", che fa proprie le priorità tematiche - e procedurali - del Nuovo Municipio, vuole piazzare un granello di sabbia dentro un meccanismo fin troppo ben oliato.

 

Un Campo estivo per la Decrescita: a fine Agosto nel Parco dei Monti Lucretili
Per quanto, ormai, diffusamente riconosciuto come necessario, l'orizzonte della decrescita cela sempre un fondo di inquietudine nel prospettare brusche rotture con tutto quello a cui siamo da sempre abituati; un
campo residenziale di una settimana, promosso da partners storici della Rete, vuole sfatarne il mito e riattualizzarne la prospettiva.

 

Torna a Settembre, a Venezia, "Azione locale partecipata e sviluppo urbano sostenibile"
Partiranno nel mese di Settembre le lezioni del Corso di formazione su sviluppo locale e partecipazione che l'Università IUAV di Venezia propone ormai da otto anni, e che quest'anno ha la mission dichiarata di formare nuove professionalità specifiche in vista del crescente riconoscimento istituzionale delle pratiche partecipative. Fra i docenti del corso, che partirà a Settembre, anche Anna Marson e Giovanni Allegretti del nostro Direttivo;
info e documentazione fra le nostre news.

 

 

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