Newsletter
settimanale della Rete del Nuovo Municipio
n. 103, 19 Giugno 2008
La Rete al Consiglio d'Europa
per nuovi indicatori di benessere
La Carta del Nuovo
Municipio parla chiaro
quando, alla voce "Nuovi
indicatori di benessere", afferma
che "il Nuovo Municipio si impegna a proporre
criteri di valutazione delle politiche e dei progetti ... ispirati alla
semplificazione e all'innovazione culturale dei meccanismi di valutazione
tecnocratici e tecnicistici", farraginosi quanto inefficaci: urge dunque -
per evitare fraintendimenti spesso strumentali - lavorare per includere, nella
valutazione del successo o dell'insuccesso complessivi di una società,
considerazioni legate "al grado e alla forma della partecipazione sociale
alle decisioni, ... alla qualità ambientale, urbana, territoriale, sociale, e
al riconoscimento delle diversità e delle culture", alle "modalità di
riconoscimento del patrimonio locale come base per la produzione di ricchezza
durevole", alla "sostenibilità dell'impronta ecologica, ... al grado
di autonomia del sistema territoriale locale" e all'estensione "di
reti di relazione e di mutuo scambio fra società locali". Di questa urgenza, che figura fra le priorità della Rete fin da
prima della sua costituzione formale, si è ora reso conto anche il Consiglio
d'Europa che, in una lettera inviata alla nostra
Segreteria, ha chiesto
formalmente il supporto della Rete nel processo di ridefinizione degli
indicatori di benessere a livello locale che ha avviato insieme all'OCSE e ad
altri partners in Europa, Stati Uniti e Australia. Si tratta di un
riconoscimento prestigioso, prima ancora che
all'eccellenza del lavoro neomunicipalista, alla plausibilità dell'orizzonte di
sviluppo alternativo che lo ha sempre orientato e che, nelle pratiche minute o
grandi di cui vi rendiamo conto in queste note, viene prefigurato - e, dobbiamo
dire, ampiamente dimostrato - come possibile.
TAV in superficie a Firenze: si può fare; domani la
dimostrazione
Una delle facce forse meno note dell'"ammodernamento"
ad Alta Velocità della nostra rete ferroviaria è la proposta di scavare un
delirante tunnel lungo più di 7 chilometri sotto la città di Firenze. Il lavoro
di un gruppo di studio di altissimo livello - formato
con il contributo della Rete e del LaPEI, suo socio fondatore - dimostra che
non è affatto necessario: i dettagli sul nostro blog.
Da domani a Roma
i corsi dell'Altro Mondo dell'Università del Bene Comune
E' "Società civile e comunità locali
nella promozione dei Beni Comuni" il titolo della
sessione
2008
dell'Università del Bene Comune, progetto internazionale di formazione e
autoformazione alla pratica di un mondo più equo, più cooperativo e meno
irrazionale, che inaugura a Roma il suo quarto ciclo - con un occhio verso il
Nuovo Municipio.
Continuano fino al 24 le "Idee fuori
dal gregge" di Guspini e del Medio
Campidano
Dura ben 24 giorni, e spazia per i molti
Comuni della Provincia sarda, questo percorso del tutto fuori scala che presenta idee e
pratiche nuove per il recupero di saperi e sapori antichi, tecniche
d'avanguardia per un ritorno alla socialità e all'economia della condivisione,
il tutto all'insegna di un tempo lento, recuperato e risanato come valore
comune.
Fino
a Domenica a Modena la quinta Festa
dell'Altra Economia
E' certamente un buon segno se - a fronte
delle mille, tristi e grevi celebrazioni quotidiane dello status quo -
all'economia altra della cooperazione e della solidarietà quello che si
dedica sono feste, che coinvolgono piazze e strade nell'esperimento comune d'un equilibrio possibile e praticabile: questa
modenese è la prima di
una lunga serie.
Il 3 e 4 Luglio nasce la Rete Nazionale Spagnola per i Bilanci Partecipativi
E' la gemella spagnola della Rete del Nuovo
Municipio l'organizzazione che, dopo anni di lavoro comune nelle arene locali e
mondiali del FAL e del FAMSI, vede la luce vicino a
Malaga con l'intento di creare un'agorà per la crescita e il coordinamento
delle pratiche di democrazia partecipata: siamo tutti invitati al suo battesimo.
A Riace il 4 di Luglio per
fare insieme "la scelta
dell'accoglienza"
In un Paese in cui il mito del
clandestino giustifica qualunque nefandezza, quella di
accogliere non è solo un'opzione tecnica o umanitaria, ma un'alternativa
culturale e politica che addita un sistema-mondo modellato sulla convivialità
delle comunità locali: un
convegno con la Rete
nella città per antonomasia dell'accoglienza cerca di prefigurarlo
compiutamente.
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