Newsletter
settimanale della Rete del Nuovo Municipio
n. 99, 22 Maggio 2008
Cari Reticolari,
in questo secondo numero del Giovedì usiamo lo spazio
solitamente dedicato alle storie "all'ordine del giorno" per provare
a rilanciare, insieme a voi, una riflessione comune sulle sorti della
comunicazione dentro e fuori la Rete, ricca di belle prove d'autore (guardate p.es., sul nostro blog, "Considerazioni
di un naufrago" o "Giochi di parole") ma povera, secondo noi, di quella interattività appassionata,
polemica e magari anche un po' caciarona che rappresenta la sostanza di una
pratica realmente alternativa. Ci piacerebbe che l'articoletto riportato sotto venisse letto come una modesta provocazione; e suscitasse un
discreto numero di reazioni - non importa quanto composte.
È preoccupante vedere
come sul nostro blog (che pure è vivo e
vitale, e riceve varie decine di visite ogni giorno) argomenti che altrove sono
estremamente seguiti e vivacemente discussi
sollecitino al più due o tre commenti - generalmente, peraltro, redatti dai 4 o
5 soliti noti. Non era questa - fatta di molte dichiarazioni ben scritte e di
pochissimi interventi di discussione - l'idea di comunicazione dal basso che volevamo promuovere, ma esattamente il
contrario.
Certo, parte di questo
silenzio può dipendere dal fatto che su certi temi ormai siamo tutti d'accordo,
per cui non vale la pena ribadire considerazioni
divenute ovvie; parte, magari, dalla mancanza di tempo, dal fatto che solo 3 o
4mila persone conoscono l'indirizzo del blog (e quindi non siamo una ribalta mediatica
decisiva) o dalle naturali resistenze ad esporsi in discussioni pubbliche; ma
una parte importante deriva certamente dalla sfiducia nei confronti della
possibilità di cambiare qualcosa prendendo posizione. E
questo è grave. Perché è il prodotto di un'alienazione
della vita politica e civile ai loro veri proprietari, molti dei quali
preferiscono rinchiudersi in quello che qualche anno fa si chiamava il
"riflusso" piuttosto che prendere parte, e delegano
ad altri (chissà perché più qualificati a farlo) la facoltà di esprimersi.
Bene, l'idea che la
maggioranza debba essere silenziosa è una bufala; anzi, è l'aperta negazione
del concetto di partecipazione - che significa appunto "prendere parte",
e non "una parte" (di potere, di responsabilità, di utili etc.). Ora, i casi sono due: o sbagliamo noi a
credere che la gente voglia dire la sua (ma allora non si capisce perché, con
Beppe Grillo p.es., si
"apra" molto di più che con noi - solo voglia di protagonismo?);
oppure è venuto il momento di darci una mossa, e di cominciare a costruire
nella vita di ogni giorno - prima di tutto parlandone - l'alternativa
che fino ad ora abbiamo confinato nella sfera del desiderio.
Maggioranza o
minoranza che siamo, cerchiamo quindi di diventare un po' più rumorosi: se no,
chi credete che starà a sentirci?
Proposto a Lucca un Regolamento per promuovere la
partecipazione
Per ora è solo una proposta di minoranza,
ma non è escluso che il lavoro dei consiglieri comunali lucchesi che, con il
supporto della Rete, hanno provato a scrivere un Regolamento
della partecipazione - sul modello
di quelli di Perugia e Piacenza e nel quadro della Legge toscana di recente approvazione - possa ottenere
riconoscimenti più concreti di quelli puramente letterari. Pubblichiamo il
documento nella nostra raccolta di buone pratiche anche come riprova della natura trasversale del
tema, che si confronta con il vecchio modo di fare politica da un punto di
vista di oggettiva forza: quello dei cittadini.
Oggi a Firenze dieci anni di globalizzazione
In dieci anni - è inutile negarlo - il
movimento altermondialista ha subito un'involuzione che induce a riconsiderare
non tanto i suoi principi e le sue finalità, quanto la reale efficacia delle
strategie di resistenza messe in opera: un seminario
internazionale prova a
ripensarle criticamente e a cercare la via per convertirle in progetto comune -
e vincente.
Stasera a Cosenza
la storia e il futuro della Rete fra democrazia, partecipazione e solidarietà
La presentazione
del volume che raccoglie
gli atti della nostra Assemblea barese del 2005 (da non molto edito da
IntraMoenia) è pretesto per una discussione ad ampio raggio sulle tipicità del
lavoro della Rete - in termini sia procedurali, sia progettuali e propositivi -
da cui può uscire una carta d'identità operativa da riscoprire e da promuovere.
A Riace da Sabato il primo
incontro nazionale del
Patto di Solidarietà e Mutuo Soccorso
Riecheggia una storia operaia fuori moda
quanto attuale, il nome di un progetto che - come la Rete - prova ad esportare
le vertenze locali sul piano della costruzione comune, partendo da Riace (città
dell'accoglienza) nel cammino di conversione dei molti no all'aggressione globale in un unico sì al mondo diverso; sul nostro web la scheda dell'incontro.
Domenica a Firenze due incontri su beni comuni, servizi e
partecipazione
Una Domenica di fuoco, per la Rete, sul
fronte dei Beni Comuni e della loro gestione partecipata nell'ottica
della politica e della cultura neomunicipaliste: due
seminari di grande
spessore segnano l'edizione 2008 di TerraFutura, la rassegna
dei futuri sostenibili e possibili, con un rilancio a tutto campo della
proposta del Nuovo Municipio.
Ethicae 2008, diritti per tutti e per tutte a Modena fino a
Domenica
La globalizzazione dei diritti passa di
necessità attraverso una riappropriazione dal basso della dimensione del fare
civile e politico: questo il messaggio del grande festival modenese della cittadinanza attiva e del
volontariato che ritorna con l'intento di fare, di Modena, una vera e propria
Città dei Diritti a cavallo fra locale e globale.
B_CreativeCamp, una palestra di partecipazione creativa a Bari il 31
Un laboratorio
autoorganizzato di creatività,
promosso dalla Regione Puglia per i giovani artisti dell'Europa e del bacino
del Mediterraneo, che diventa una scuola di democrazia e di partecipazione nella quale far crescere la cooperazione e la contaminazione
positiva fra storie e geografie divise unicamente da labili barriere mentali.
A Moltrasio il 1° Giugno
torna il Critical Wine
neomunicipalista di Luigi Veronelli
"Quel ramo del Lago di Como"
evoca, nella mente di tutti noi, i ricordi di un'epopea popolare di solidarietà
e di resistenza al sopruso che si presta bene a rappresentare la fase presente
del movimento altermondialista: nella sua tappa lariana, la festa
itinerante inventata da
Luigi Veronelli cerca di convertire la disillusione in nuova proposta.
La partecipazione fra pratica e norma il 6 Giugno al Forte
dei Marmi
A 6 mesi dall'approvazione della Legge
sulla partecipazione, la Toscana e la Rete si interrogano
- in un seminario
internazionale - sugli spazi
di azione concreta che la nuova norma ha aperto, per le società e le
istituzioni locali, in un quadro segnato da una generale disaffezione verso le
forme tradizionali della vita politica e civile: partecipiamo.
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