Newsletter
settimanale della Rete del Nuovo Municipio
n. 88,
22 Febbraio 2008
REFERENDUM SULLA TRAMVIA: UN MESSAGGIO DA FIRENZE
VERSO IL 1° MARZO
Forse non è un caso, se l'Assemblea ordinaria
della nostra Associazione è stata convocata quest’anno proprio a Firenze:
il capoluogo toscano, laboratorio storico della partecipazione popolare da più di un secolo, negli ultimi mesi è diventato - forse
inopinatamente - una specie di banco di prova strategico per le politiche
nazionali. Da qui, con la crociata
anti-lavavetri di amministratori
dall’improbabile umorismo, è partita l’ondata securitaria che ha travolto in
poco tempo decenni di cultura dell’accoglienza; sempre qui, poche settimane fa,
si è tentato - fallendo - di accorpare 6 ATO idrici per svenderli in
blocco a una cordata di multinazionali dell’acqua; e proprio qui, Domenica scorsa, i cittadini hanno richiesto un “reset” di
tutto quanto detto e fatto a proposito della costruzione di una tramvia controversa,
di cui si conoscono solo vagamente le caratteristiche costruttive, gli impatti,
l’efficienza trasportistica e le modalità di finanziamento - e su cui,
soprattutto, la gente non è mai stata interpellata. Quello espresso dai
fiorentini nel referendum di Domenica, secondo noi, è un “Sì” che va ben oltre
la moratoria dei lavori di questa tramvia: come recita il comunicato del Nodo toscano della Rete, è «un Sì alla partecipazione, alla
condivisione delle scelte e alla politica dei contenuti» in un Italia delusa e
incerta, che l’incipiente campagna elettorale rischia di trasformare in un
enorme circolo sociale dove si può parlare solo di chi sta con chi, chi
divorzia da chi e perché - insomma il gossip elevato a parametro dell’agire
politico. È un messaggio forte, chiaro, che parla dell’abisso aperto fra la
vita reale e la sua rappresentazione nelle menti dei politici di professione, e
che si può colmare solo puntando su progetti condivisi, in cui i cittadini
siano i protagonisti dell’azione piuttosto che i semplici acquirenti di formule
e coalizioni senza alcun contenuto materiale. È questo che proveremo a fare, a
partire dal prossimo 1° Marzo; e a partire da una città che, per quanto la si
calpesti o si tenti di giubilarla in oleografismi d’accatto, riesce tuttora a
sorprenderci.
Le “ForMe” della conoscenza e del valore sociale a Napoli
fino all’11 Aprile
Una serie di corsi gratuiti su
progettazione, amministrazione, fund raising e comunicazione che "nasce dall'esigenza di
piccole e medie associazioni di dotarsi di strumenti utili ad incentivare la
propria attività, sviluppare nuove esperienze e costruire una rete di soggetti
cooperanti". Fra i promotori la RNM di Pozzuoli; tutte le info
sono sul nostro web.
A Firenze il 1° Marzo l’Assemblea dei Soci della Rete
Un incontro plenario
di tutte le realtà associate alla Rete per discutere del progresso della
cultura e delle pratiche dei Nuovi Municipi, e disegnare le linee d'azione
della nostra associazione in un anno cruciale, teso fra il fallimento di un
esperimento di governo condiviso e la nascita di nuove forme di confronto fra
istituzioni e società civile. È l’occasione per avviare, lavorando in comune,
una vera e propria fase rifondativa della Rete, nata
poco più di quattro anni fa ma in un contesto politico, istituzionale e
culturale che sembra lontano anni luce dall’attuale: non perdete l’occasione di
dire la vostra; info e contatti presso segreteria@nuovomunicipio.org e il numero telefonico 333 8381901.
Un laboratorio sull'Economia Sociale dal 6 Marzo a Milano
L'altra economia cerca di uscire dalla nicchia
in cui un capitale globale sempre più aggressivo l'ha tenuta confinata per
anni, proponendosi come alternativa reale alle logiche becere e miopi che
vedono il mondo come una risorsa da consumare: una serie
di incontri, copromossi dalla Provincia di Milano e da Banca Etica, ci
suggerisce come.
A Bergamo il 4 e 5 di Aprile
il 1° Seminario
Internazionale sul Bilancio Partecipativo
In preparazione della sesta Assemblea
nazionale degli Enti locali partecipativi, che proprio Bergamo ospiterà a
Novembre, un
confronto fra pratiche
italiane ed europee della democrazia partecipata che non vuol essere una
rassegna storica, ma un "luogo comune" operativo per disegnare
insieme uno sviluppo avanzato della partecipazione come inveramento sostanziale
della democrazia.
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