''E' un reato non opporsi agli insediamenti nucleari sul territorio municipale''
Alberto Tarozzi, 21/08/2005


La Rete è stata costantemente presente nella tre giorni dei beati costruttori di pace in ricordo delle bombe su Hiroshima e Nagasaki (dal 6 al 9 agosto).
abbiamo partecipato alla cerimonia del 6 Agosto a Ghedi (sotto terra 40 bombe atomiche), coi sindaci locali e la componente toscana ben rappresentata da Eros Cruccolini, una persona sulle cui qualità già si è bene espressa Ornella De Zordo.
Siamo intervenuti al convegno di Padova portando il contributo della nostra riflessione tra chi - fisici, militanti per la pace, enti locali (penso soprattutto all'assessore alla pace per il Friuli-Venezia Giulia, Antonaz, un assessore non-comodo, direi) - ha voluto trovarsi per fare rete nazionale e rapportarsi ai Majors for Peace di tutto il mondo.
Infine, il 9, siamo stati ad Aviano (sotto di noi 50 bombe atomiche). Di quella bella cerimonia voglio però ricordare solo la frase, di don Albino Bizzotto, con cui ho dato inizio a queste righe:
''è un reato non opporsi agli insediamenti nucleari sul territorio municipale''.
Dice Albino che è un reato, contro le nostre leggi e la nostra costituzione, detenere sul proprio territorio armi nucleari.
Ma allora, se contro la guerra la tradizione dei movimenti non violenti ha fin qui dato vita al fenomeno dell'obiezione di coscienza individuale, perché contro questo reato non dovrebbe prendere vita una forma di obiezione di coscienza della società civile che si dovrebbe materializzare nell'obiezione di coscienza MUNICIPALE, degli Enti Locali che rifiutano di fare del proprio territorio un arsenale di bombe.
Credo che sia una bellissima provocazione per la nostra rete e, con Lisa Clark, ci siamo ripromessi di parlarne insieme.
Cominciamo da noi.
Le occasioni non mancheranno, a Rimini (25 Agosto), a Cagliari (3-4 Settembre), a Bologna (7 Ottobre), si annunciano importanti scadenze in cui porteremo da soli e con altre associazioni, Enti Locali e forze politiche, il nostro contributo, ma per il momento dobbiamo ringraziare i beati di questo spunto nuovo, contro la militarizzazione dei territori, per un territorio dell'abitare.
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Alberto Tarozzi.