Riunione del Nodo Maremmano della Rete del Nuovo Municipio
Piombino, 28 ottobre 2004
Presenti: Rossano Pazzagli (Cantiere della Democrazia), Rita Marazita, Fabio Elmini e Nicola Giordano (Comune di Follonica), Giampaolo Pioli (Comune di Suvereto), Simonetta Radi (Comune di Scarlino), Anna Marrocco (Verdi Val di Cornia), Mario Gottini (ARCI Piombino), Massimo Brizzi (Campiglia Marittima). L’assessore Giuliano Fedeli (Comune di Piombino), non potendo essere presente ha fatto pervenire un messaggio al coordinatore.
Documento di sintesi
In vista dell’assemblea nazionale di Bologna il nodo locale maremmano ha esaminato e discusso la bozza di documento programmatico in rapporto alle esperienze locali, ritenendo di primaria importanza l’approfondimento del dibattito sulle forme di democrazia partecipativa, viste come integrative (ed anzi rafforzative) delle forme della democrazia rappresentativa (elettiva), che pur conoscendo una crisi evidente è anche sottoposta ad attacchi senza precedenti (vedi la riforma costituzionale in corso). Rafforzare la democrazia partecipativa costituisce in questo senso anche un baluardo contro l’attacco alla Costituzione. Il problema centrale è dare a tutti (organizzati e non, cioè dotati o meno di rappresentanza) la possibilità di intervenire nei percorsi delle decisioni, rifuggendo un semplice assemblearismo. Per rifuggire rischi ideologici resta indispensabile assumere la centralità del comune e unire al dibattito teorico la pratica della democrazia e del governo locale. Per questo viene sollecitato un censimento delle esperienze locali in modo da alimentare lo scambio e la contaminazione positiva delle pratiche e dei tentativi di promuovere la partecipazione.La Rete non deve essere un ulteriore soggetto nella galassia dei movimenti, delle associazioni e dei comuni che sono impegnati in questa direzione, ma assumere piuttosto il compito di collegare questa galassia, di renderla più comunicante e coesa, di raccoglitore e valorizzare i bisogni e le esperienze che salgono da essa. Ne consegue che la Rete non deve avvertire tanto l’esigenza di prendere posizione di merito su tutto, quanto sollecitare e indirizzare sul piano del metodo: sia che si tratti di governo locale, che di altri importanti passaggi democratici (le elezioni, la scelta delle candidature, ecc.). A questo proposito sarebbe opportuno far pesare la nostra presenza nel percorso di avvicinamento alle elezioni regionali del 2005, anche per valorizzare il ruolo delle autonomie locale ed un federalismo paritario rispetto al rischio di nuovi centralismi regionali.
Non è invece è opportuno, come sembra trasparire dalla prima bozza del documento programmatico, che la Rete attribuisca patenti di buoni o cattivi, in particolare nell’ambito della sinistra, mentre essa può essere una sede fondamentale per valorizzare la pluralità della sinistra, per includere anziché escludere tutti coloro che sui temi della partecipazione e della nuova democrazia stanno dimostrando sensibilità e impegno. Per quanto riguarda i comuni è emersa anche la necessità di coinvolgere no solo gli amministratori, ma anche chi lavora negli enti locali, in modo da creare una cultura della partecipazione che vada ad unirsi alla competenza amministrativa. Viene ravvisata anche la necessità di un monitoraggio delle politiche locali, su cui i nodi potrebbero impegnarsi, per osservare la crescita delle istanze partecipative; un modo è anche quello di vedere le risorse che i comuni destinano alle pratiche di partecipazione, anche se la questione delle risorse finanziarie ne introduce un'altra di fondamentale importanza: il taglio operato dal centro dello Stato agli enti locali, che oltre ad avere effetti gravi sui servizi e lo stato sociale incide negativamente anche sul mantenimento e lo sviluppo della democrazia locale. Su questo punto è necessario sia un ruolo di forte denuncia, sia una valorizzazione delle esperienze locali di risparmio e ottimizzazione delle risorse.
I soci del Nodo hanno tutti confermato la volontà di stare nella Rete in modo attivo, portandovi la peculiarità dei temi e delle esperienze locali (rapporto città/industria, pianificazione territoriale e ambientale d’area, parchi, valorizzazione economie locali: terra e mare, ecc.) su cui alimentare processi partecipativi. È stato assunto, da parte di ciascuno, l’impegno a coinvolgere nella Rete altri comuni e soggetti che nelle rispettive aree hanno già manifestato interesse per l’adesione (Piombino, Campiglia M., Portoferraio, ec.). Laddove possibile si cercherà di avviare laboratori sperimentali in realtà più circoscritte (come le circoscrizioni o le frazioni) per poi allargare le pratiche all’intero comune.è stato infine confermata all’unanimità la scelta di Rossano Pazzagli quale coordinatore del Nodo locale.
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