MARCO GELMINI

Innanzitutto ringrazio per la gradita sorpresa rappresentata dalla presenza di Geraldo Adriani e Ricardo Serra, che sono, rispettivamente, l’Assessore sostituto di San Paolo del Brasile al Bilancio Partecipativo, e il Coordinatore responsabile del processo di Bilancio Partecipativo dedicato ai bambini e alle bambine. I nostri ospiti sono in Europa per una serie di confronti sulle esperienze di Bilancio Partecipativo ed hanno accolto il nostro invito al Convegno odierno.
Colgo, inoltre, l’occasione per ringraziare chi ha lavorato all’organizzazione di questo convegno che rappresenta una positiva innovazione, legata all’uso delle nostre risorse, spazi, sale, sia per far conoscere ai cittadini e agli utenti la sede di Atac. Organizzare il Convegno in Atac significa anche un cambiamento di stile, cioè non andare in luoghi che poi restano anonimi, ma invitare i cittadini a venire nella nostra Azienda, nella vostra Azienda.
Finite le premesse, passo velocemente ad illustrare la proposta relativa all’applicazione del decreto legislativo 231. Questo decreto consente alle Aziende di dotarsi di un Organismo di Vigilanza rivolto al controllo delle procedure aziendali. L’importanza è grande; abbiamo citato i casi Cirio e Parmalat proprio per parlare di questioni attuali e concrete.
Atac si è dotata di questo Organismo ed abbiamo visto stamattina quanto sia utile confrontarsi con altre Aziende. Per questo abbiamo proposto che l’appuntamento di confronto diventi annuale, organizzato a rotazione dalle varie Aziende per verificare il procedere dell’applicazione di queste norme, dei codici etici, delle carte dei valori, delle carte di servizi e degli impegni aziendali.
Il decreto 231 introduce la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche ed offre l’opportunità di introdurre nuovi modelli gestionali di controllo diretti a prevenire i reati di cui abbiamo parlato.
Atac ha operato, nell’applicazione di questo decreto legislativo, per raggiungere il miglioramento del servizio che viene reso ai cittadini. L’ente proprietario di Atac, il Comune di Roma, è una delle tante città che in Europa e nel mondo stanno cercando di realizzare il “Bilancio Partecipativo”.
L’obiettivo è quello di coinvolgere direttamente i cittadini nelle decisioni e nelle scelte amministrative che riguardano la città. Se l’Ente proprietario ha questo obiettivo, (che si sta realizzando in particolare in alcuni Municipi, rafforzando il decentramento amministrativo), anche le Aziende pubbliche si devono interrogare se è possibile utilizzare lo stesso metodo rivolto al raggiungimento degli obiettivi sociali. La proposta che avanziamo è quella di attivare una sperimentazione in questo senso.
Il percorso inedito che noi proponiamo cerca di coinvolgere gli utenti nelle scelte di governo del trasporto locale, ampliando le attività dell’Organismo di Vigilanza - a cui la 231 assegna istituzionalmente il compito di vigilare sul modello organizzativo sull’applicazione delle procedure – al fine del raggiungimento degli obiettivi sociali.
Attualmente, l’Organismo di Vigilanza è composto da cinque persone: una figura esterna, il Presidente; un componente del Consiglio di Amministrazione; il Presidente del Collegio dei Sindaci in rappresentanza del Collegio dei Sindaci; il Responsabile dello Staff Auditing; il Responsabile dell’Ufficio Legale Atac.
Noi proponiamo, su tre questioni fondamentali, che riguardano gli obiettivi sociali dell’azienda, di applicare un percorso partecipativo, allargando l’Organismo di Vigilanza alla partecipazione di cinque rappresentanti degli utenti e dei cittadini. Su queste tre questioni, come Azienda, ci impegniamo a consultare, coinvolgere, lavorare insieme.
La prima questione che ci si pone è come scegliere questi rappresentanti. A Roma c’è una Consulta delle associazioni che si occupano della mobilità (CAUT) e che ha operato in questi anni coinvolgendo molte Associazioni.
L’Atac si è dotata di strumenti di dialogo con i cittadini e di raccolta anche delle proteste e/o dei suggerimenti: c’è un servizio clienti, c’è una pagina sul giornale gratuito “Metro” che affronta i temi della mobilità e del trasporto; c’è una radio che funziona in Metropolitana; c’è un numero verde; c’è un sito; c’è una Carta dei servizi. Ci sono, cioè, tutta una serie di elementi di informazione, di dialogo e di ascolto.
Ora vogliamo sperimentare forme di coinvolgimento preventivo, di definizione insieme, di partecipazione vera, di coinvolgimento dei cittadini e degli utenti. La proposta che avanziamo è quella di combinare un mix tra tre rappresentanti delle associazioni e 2 cittadini scelti tra gli utenti.
Insieme alle Associazioni troveremo le modalità di rappresentanza di tutti, eventualmente utilizzando anche la rotazione.
Il bilancio partecipativo ha, però, come obiettivo quello di arrivare direttamente ai cittadini, anche a quelli che ancora non si sono organizzati.
L’idea è quella, avendo a Roma un bacino amplissimo di persone che utilizzano il trasporto pubblico locale e che sono abbonate, di arrivare ad una sorta di “sorteggio” per l’individuazione dei cittadini che verranno chiamati a far parte dell’ Organismo.
Ecco i 3 temi su cui ci impegniamo come Atac ad avviare questa sperimentazione di coinvolgimento e di partecipazione:
1) il processo di gestione dei titoli di viaggio: significa non solo raccogliere suggerimenti a valle, ma anche impostare preventivamente delle campagne, delle soluzioni, delle ipotesi anche diverse dalle attuali;
2) il processo di pianificazione della rete di trasporto, utilizzando anche l’aiuto del Sistema AVM (telecollegamento, paline intelligenti, informazioni, etc.,) (anche se sappiamo bene che quello su cui occorre intervenire sono le corsie preferenziali, etc…, cioè quegli elementi che consentono di poter scrivere poi sulla palina che l’autobus è in orario. Parliamo di pianificazione, perché va ripresa e rafforzata la storia e l’esperienza di Atac di assemblee, di contatto con i cittadini, etc.);
3) la definizione della Carta dei servizi, che è un po’ “la cornice degli impegni” con i cittadini-utenti. Si tratta di consolidare i diritti dei cittadini-utenti, precisando quali servizi l’Azienda si impegna a fornire e con quali standard arrivando, anche progressivamente, a quella “carta etica”, di cui altre Aziende si sono già dotate.
Questa è la proposta che avanziamo. In questo Organismo misto, ci prendiamo l’impegno sui tre argomenti detti, di avviare la verifica della congruità dei modelli finalizzati alla realizzazione di questi obiettivi definiti.
Altra proposta che presentiamo è quella di far avanzare insieme la sperimentazione del coinvolgimento con i cittadini con un rafforzamento del decentramento amministrativo.
La proposta, rivolta direttamente a chi amministra la città, è di arrivare nei Municipi ad aprire “sportelli di Atac”, che noi definiamo “intelligenti”, in cui sia possibile non solo fornire un servizio informativo più vicino ai cittadini (per quanto riguarda gli abbonamenti, le informazioni, “le proteste”, etc.) ma anche, se possibile, in relazione alla pianificazione.
Per mettere in atto un percorso di coinvolgimento sulla pianificazione, deve esserci un raccordo stretto con i Municipi. E questa cosa è utile per l’Azienda, perché ci consente di risolvere a monte i problemi, il che significa spendere meno, metterci meno tempo e fare meglio le cose, coinvolgendo i cittadini e gli utenti.
E’ una proposta utile, crediamo, anche per i Municipi che stanno affrontando a Roma una sperimentazione unica in Italia in un’area metropolitana che si organizza con tante “piccole città” che hanno una loro autonomia gestionale. Definire ruoli e anche funzioni dentro questi Municipi, significa offrire anche a questa esperienza del decentramento amministrativo, la possibilità di rafforzare il proprio ruolo.
Il Convegno di oggi ha l’obiettivo di discutere queste proposte con le Associazioni dei cittadini, con le altre Aziende e anche con i responsabili politici e dell’amministrazione della città.
Abbiamo avanzato proposte concrete, speriamo di ricevere un assenso e dei suggerimenti che vadano nella direzione che abbiamo auspicata: quella del coinvolgimento concreto dei cittadini per il miglioramento del servizio di trasporto pubblico.

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